Reggio

Lunedì 25 Novembre 2024

Le tante incognite della Reggina. Cosa faranno adesso i calciatori?

I giocatori della Reggina torneranno ad allenarsi al Sant’Agata dopo Ferragosto? Sembra essere questo l’interrogativo del momento in casa amaranto, in una fase in cui l’ambiente pensa soprattutto al ricorso al Consiglio di Stato. La possibilità era già stata ipotizzata la settimana scorsa, ma si è aggiunto qualche elemento in più a rendere plausibile lo scenario. Nei giorni scorsi Manuele Ilari ha annunciato che si sta lavorando alla sistemazione dei campi da calcio e che sono stati effettuati i pagamenti di figure chiave come i magazzinieri e lo staff medico. I calciatori avevano chiarito che la loro scelta di mettere in mora la società non aveva ragioni economiche. Le uniche spettanze arretrate riguardano la mensilità di giugno, tra l’altro già garantita. La loro azione era finalizzata a lanciare un segnale che potesse mettere in rilievo tutte le difficoltà organizzative presenti all’interno del Sant’Agata, alcune delle quali potrebbero essere superate con le dichiarate iniziative intraprese dalla proprietà entrante. Indipendentemente da quello che sarà il futuro della Reggina, sarebbe anche nel loro interesse tornare ad allenarsi in gruppo. Discorso diverso, invece, riguarda l’eventuale svincolo. Ogni calciatore potrebbe richiederlo solo dopo venti giorni, a partire dalla richiesta di messa in mora. senza che siano saldate le pendenze. Una questione che si protrarrà fino ai giorni a ridosso del Consiglio di Stato e su cui ci sarà modo di parlare. Non è detto, tra l’altro, che per un calciatore sia vantaggioso ritrovarsi senza contratto a fine agosto. Il dubbio non riguarda solo se i calciatori della Reggina riprenderanno gli allenamenti, ma anche chi li guiderà. Mercoledì scorso Pippo Inzaghi ha salutato il Granillo e ha usato parole che inequivocabilmente segnano la fine della sua avventura in amaranto. Al momento, tra l'altro, il suo status sarebbe quello di allenatore sotto contratto, ma esonerato. In base all'accordo collettivo, infatti, un tecnico che ha un contratto pluriennale deve sottoscrivere, anno per anno, una richiesta di tesseramento entro trenta giorni dall'inizio della stagione. Questo non sarebbe successo, facendo scattare a livello formale l'esonero. Si tratta solo di una questione burocratica. In teoria la Reggina potrebbe infatti richiamare Inzaghi, essendo ancora in vigore l'accordo contrattuale, ma qualora dovesse accadere con molta probabilità il tecnico rassegnerebbe le dimissioni. In ogni caso, Inzaghi ha intenzione di non gravare sul futuro della Reggina. Un ritorno della squadra al Sant’Agata regalerebbe un briciolo di normalità in questa fase che di normale ha pochissimo. Una fase temporale che, considerato tutto ciò che è emerso, si è rivelata anche più difficile del previsto e che è destinata a durare fino alla sentenza del Consiglio di Stato.

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