La svolta del weekend, con Ilari adesso disponibile a cedere il club, ha aperto una fase importante per la Reggina. Ad una settimana dall’udienza al Consiglio di Stato, che sarà l’atto decisivo di questa stranissima estate, si lavora per arrivarci al meglio. Uno sforzo che serve per acquisire fiducia e credibilità, benchè sia noto che l’esito dipenderà dalle valutazioni che saranno fatte sulle questioni che hanno portato alla non iscrizione alla Serie B. Un tema su cui il club amaranto conta di avere le proprie ragioni. Adesso si vuole, però, restituire alla Reggina l’immagine di ciò che al momento non è più: un club di calcio. Per riuscirci le necessità sembrano essere due: l’arrivo di una nuova proprietà e una squadra che si alleni. Per quel che riguarda la prima questione i tempi sono già stretti. Si auspica che i potenziali nuovi acquirenti possano formalizzare al più presto l'acquisizione della società. Non mancano i soggetti interessati alla Reggina. In particolare c’è un gruppo imprenditoriale che sarebbe nuovamente disponibile a concretizzare il proprio interesse, dopo i tentativi andati a vuoto all’inizio dell’estate. Si attende ovviamente che si passi dalle intenzioni ai fatti. Ogni accordo in questa fase transitoria è destinato ad essere subordinato ad un eventuale ammissione in Serie B. Ci sarebbe da fare un piccolo investimento al buio. Quello necessario per riprendere gli allenamenti e rimettere in moto la macchina organizzativa del “Sant’Agata”. Già nei giorni scorsi si era detto che sarebbe stato necessario saldare le spettanze dei lavoratori affinché ciò avvenisse. Gli interessati ad acquistare la Reggina dovranno parlare con Manuele Ilari. In questo momento l’imprenditore detiene il 100% delle quote, avendole acquistate dalla precedente proprietà. La disponibilità a cedere è ormai nota ed è stata ufficializzata tramite il comunicato stampa diffuso domenica mattina. Diversa è, invece, la questione relativa ai giocatori. Molti di loro si stanno allenando lontano da Reggio da ormai diversi giorni. La messa in mora nei confronti della società è stata scelta come strada soprattutto per tutelarsi, in ragione delle condizioni difficili in cui la squadra sosteneva di allenarsi. Non sarà facile riuscire a riportare i calciatori al “Sant’Agata”, tuttavia domani le porte del centro sportivo si riapriranno per gli allenamenti. Da una parte (non troppo ampia) del gruppo è già arrivata una disponibilità di massima a ripartire. Almeno per loro il giorno giusto sarà domani. Il merito soprattutto di Massimo Taibi che, come in ognuna delle diverse fasi critiche vissute negli ultimi anni dalla Reggina, continua ad essere uno dei pochi punti di riferimento rimasti. A dirigere gli allenamenti Franceschini, Ungaro e Macrí. Già nei giorni scorsi chiedeva aiuto affinché potesse riuscire nell’intento, chiedendo uno sforzo a chi avrebbe dovuto pagare quello che sarebbe servito per far ripartire il “Sant’Agata”.