Reggio

Venerdì 22 Novembre 2024

Sindaci Metrocity e Reggio Calabria: "Sentenza ingiusta"

Carmelo Versace e Paolo Brunetti

«È una decisione profondamente ingiusta e che penalizza un popolo intero. Ovviamente, le pronunce dei giudici si rispettano, ma siamo ancora convinti che la Reggina aveva tutte le carte in regola per disputare il campionato di serie B». È quanto affermano i sindaci facenti funzioni del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Paolo Brunetti e Carmelo Versace, nel commentare il dispositivo del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso della Reggina. «Chi prenderà il nostro posto in serie B è giusto che esulti, ma è triste dover riconoscere come i successi sul campo non contino nulla - aggiungono -. La permanenza in B l’avevamo sudata e guadagnata. Oggi, è bene che si sappia, non ha vinto nessuno. Ha perso tutto il mondo del calcio». «Adesso - sostengono Brunetti e Versace - mettiamo da parte ogni recriminazione e lavoriamo affinché la gloriosa Reggina possa tornare a riconquistare i fasti che, negli anni, l’hanno portata ai massimi vertici del calcio nazionale. In queste ore frenetiche il nostro pensiero è rivolto ai tifosi, alla gente di Reggio che, fino all’ultimo, ha seguito le sorti della compagine amaranto col cuore in gola ed ha viste mortificate, umiliate e offese speranze e passioni che vanno al di là dell’attaccamento ad una squadra di calcio. I responsabili di questo dramma sportivo sappiamo chi sono e, per sempre, dovranno dare conto alla loro coscienza per aver inferto un colpo pesantissimo alla città, alla tifoseria e ad una popolazione che ama e segue la Reggina». «Però - puntualizzano i sindaci facenti funzioni - non dobbiamo abbatterci, ma reagire con la dignità e l’orgoglio di chi sa di avere comunque subito un torto. Mille volte Reggio ed i reggini sono caduti e mille volte hanno saputo rialzarsi. Lo faremo anche questa volta. Un’ingiustizia non può certo cancellare oltre cento anni di storia. Torneremo. Come prima e più forti di prima. Ci vorrà del tempo, ma la cosa non ci spaventa».

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