È il giorno del debutto. La Reggina nel pomeriggio scenderà in campo sul neutro di Locri per affrontare i “cugini” del San Luca. Dopo un’estate piena di vicissitudini è arrivato, quindi, l’atteso momento. Sarà in tribuna anche il neo presidente Virgilio Minniti, originario di Melito Porto Salvo, che non nasconde l’emozione: «Finalmente si parte e non vedo l’ora che inizi l’incontro. Ci auguriamo di cominciare con il piede giusto, anche se siamo consapevoli delle insidie che nasconde la sfida».
Con quale stato d’animo si presenterà al campo?
«Proverò sensazioni bellissime essendo legato alla mia terra. Aggiungo che sono onorato di rappresentare un club prestigioso come il nostro. Mai mi sarei aspettato di diventare presidente, però il destino ha voluto premiarmi. La Reggina è parte integrante della mia vita e spiace per quanto accaduto nei mesi estivi».
Vi sentite pronti per l’appuntamento odierno?
«Sì, anche se ci sono stati soltanto quattro allenamenti. Purtroppo la nostra condizione fisica è ancora approssimativa, lo ha detto pure il mister. Cercheremo, pertanto, di entrare in forma giocando. Non abbiamo alternative perché il calendario ci impone di allacciare le cinture. Il San Luca proverà a metterci in difficoltà, ma noi faremo il possibile pur di regalare la prima gioia stagionale ai tifosi che ci seguiranno numerosi. Daremo il massimo lottando fino al novantesimo».
Ad di là del risultato, come si aspetta dai suoi calciatori?
«Vorrei vederli compatti e sono convinto che lo saranno. Mister Trocini saprà, inoltre, come motivarli. È un signor tecnico che lavora seriamente senza soluzione di continuità. Siamo contenti della scelta fatta».
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«La Serie D non è una categoria consona al blasone della città, per cui l’intento è di abbandonarla il prima possibile. Abbiamo costruito un buon organico, ma se sarà necessario interverremo per migliorarlo ulteriormente. Non ci piacciono comunque i proclami e nel mese di dicembre, quando si riaprirà il mercato, faremo poi il punto della situazione. Per adesso viviamo alla giornata pensando al San Luca. I ragazzi sanno come comportarsi, tant’è che in questi giorni li ho visti particolarmente motivati».
Perché nei vostri confronti c’è un po’ di diffidenza?
«Comprendiamo lo stato d’animo della gente ed è normale che alcuni critichino il nostro progetto. I reggini sono scottati dalle problematiche sorte durante l’estate. Mi riferisco alla mancata iscrizione al campionato di Serie B che, per quanto mi riguarda, ho vissuto come una mazzata. Cercheremo comunque di rialzarci rimanendo umili».
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«Domenica contro il Siracusa ci auguriamo che i nostri sostenitori ci diano una mano venendo numerosi allo stadio».
È il Trapani la squadra da battere?
«La categoria è particolare e anche in D non ci sono gare dall’esito scontato. Il Trapani è forte, ha una rosa di spessore, ma non amo sbilanciarmi in pronostici. Avremo le idee più chiare al termine del girone d’andata».
I suoi ricordi legati alla Reggina?
«Gli anni della Serie A. Da ragazzino frequentavo il “Granillo”. Ricordo il periodo di Mazzarri quando ci siamo salvati nonostante gli undici punti di penalizzazione. Quella è stata una grande impresa. All’epoca andavo in curva. Lo stadio era uno spettacolo con ventimila bandiere amaranto che sventolavano. Tempi memorabili. Spesso mi recavo anche in trasferta. Spero possano tornare quei tempi».
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