Ultimo treno per sognare la gloria o quasi. La Reggina per arrivare a prenderlo deve battere il Lamezia. Il biglietto per il viaggio lo ha dato, in maniera quasi insperata, il destino con i tre punti che arriveranno con la vittoria a tavolino con il Sant’Agata (il risultato è sub iudice). L’incognita è scoprire se gli amaranto, già in ritardo, saranno in grado di correre così veloce da salirci. L’impegno, nel recupero della terza giornata, è di quelli complessi. Al “Granillo”, oggi pomeriggio alle 15, arriva un avversario forte e con una rosa probabilmente migliore di quella a disposizione di Trocini. La differenza è soprattutto nella qualità individuale degli attaccanti. L’idea che solo tre giorni fa la Reggina abbia nettamente sofferto la fase offensiva del Sant’Agata, formazione con singoli meno importanti di quella lametina, non fa certo dormire sonni tranquilli. Certo è che se il Lamezia è lontano dalle prime posizioni qualche problema potrebbe pur averlo. Il calcio, inoltre, è bello perché può capitare che tutto cambi in poco tempo. Può succedere che, ad esempio, il pensiero di ricevere tre punti a tavolino dopo una prestazione allarmante possa tramutarsi in una spinta per cambiare l’inerzia di una stagione che non sta prendendo una buona piega. La mancata vittoria di Acireale e la bruttissima figura rimediata nell’ultima uscita casalinga sono battute d’arresto hanno tolto entusiasmo ad una piazza che l’aveva ritrovato persino in D. Potere di un attaccamento senza confini verso la maglia amaranto. La voglia di rivalsa nel gruppo amaranto c’è. «Abbiamo voglia – ha dichiarato Bruno Trocini – di riscattare la prestazione negativa di qualche giorno fa, ho visto una squadra concentrata e desiderosa di fare bene». Il Sant’Agata è dunque già un ricordo di cui fare tesoro, ma c’è consapevolezza di dover andare oltre le note difficoltà. «Non cerchiamo alibi, ma giocare ogni tre giorni – ha ricordato il tecnico – non è facile neanche per una squadra che ha effettuato la preparazione precampionato, figuriamoci per noi che mettiamo benzina nelle gambe attraverso le gare ufficiali». L’ultima sfida ha visto la squadra andare anche in sofferenza tattica. A vista d’occhio si sono notate difficoltà a reggere gli uno contro uno sugli esterni, distanze eccessive tra i reparti e solita inconsistenza offensiva. Tutti problemi che sono anche frutto di una condizione fisica precaria, ma ai quali va trovata una soluzione. Trocini non si è espresso sulla possibilità di qualche variazione nello schema di gioco. «Con tutto lo staff – ha evidenziato – abbiamo analizzato il modo di giocare del nostro prossimo avversario». Il lavoro dello staff tecnico resta molto complesso. Il non aver potuto fare preparazione atletica si abbina maledettamente al dover giocare senza attaccanti al livello di chi gioca per le prime posizioni del campionato. Rosseti non è ancora disponibile, mentre il centravanti argentino Bolzicco, appena ufficializzato, potrà scendere in campo solo il 12 novembre (con la Vibonese). I problemi, però, sono anche in difesa. Zanchi è out e molti fattori lasciano presagire un ritorno alla difesa a quattro. Tra questi c’è la perdurante assenza di Cham. Davanti a Martinez potrebbero agire Dervishi (2003), Kremenovic, Ingegneri e Martiner (2005). Possibile centrocampo con Barillà, Salandria e Zucco (2004). In attacco ipotesi tridente con Marras, Coppola (2005) e Bianco. L'arbitro sarà Gerardo Simone Caruso di Viterbo. L'ultima partita arbitrata dal direttore di gara è un Ischia-San Marzano finita 0-0 lo scorso 15 ottobre. Il match era del girone G. A febbraio per lui l'ultima volta nel raggruppamento più meridionale e sempre in terra reggina. In quell'occasione il Catania si impose 4-0 a Locri.