San Ferdinando
I migranti sono rientrati alla tendopoli intorno alle 15, dopo la protesta per l'omicidio di Soumaila Sacko, maliano di 29 anni, e il ferimento di altri due connazionali sorpresi a raccogliere lamiere in una vecchia fabbrica.
Una calma apparente dopo una mattinata convulsa terminata con un incontro di una delegazione dell'usb con il sindaco del piccolo centro dell'area portuale di Gioia Tauro. È stato sollecitato un incontro con il vice premier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. A breve inizierà una conferenza stampa al comune di San Ferdinando alla presenza del prefetto di Reggio, del questore e del comandante provinciale dei carabinieri.
"Dal punto di vista umano quanto accaduto è assolutamente assurdo, non si può ammazzare una persona per un possibile furto di lamiera abbandonata". Così mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, commenta al Sir l'episodio criminoso che sabato sera a San Calogero (Vibo Valentia) ha portato alla morte di Soumaila Sacko, ucciso da una delle fucilate che hanno ferito altre due persone. "Manifestiamo la solidarietà e la vicinanza per questa e per tutte le situazioni di precarietà cui sono costretti i migranti", afferma il vescovo, sottolineando come "spesso basta un niente perché questi giovani paghino anche con la vita". "Le indagini sono ancora in corso e bisogna aspettare che la magistratura faccia piena luce", aggiunge mons. Renzo, ipotizzando che gli uccisori "abbiano voluto dare qualche messaggio a questi ragazzi che, tra l'altro, erano tutti in regola dal punto di vista del soggiorno". "Sono cose che fanno pensare - conclude il presule - ma questo non giustifica quanto accaduto": Soumaila Sacko "probabilmente non c'entrava nulla con altri episodi criminosi avvenuti nella zona".