Reggio

Lunedì 06 Maggio 2024

Armi e droga fra Siderno e Locri: 25 condanne ma cadono le accuse più gravi - Nomi e foto

Rocco BENNICI - 2 anni
Francesco CATANZARITI - 3 anni
Giuseppe ARILLI - 3 anni
Antonio FILIPPONE - assolto
Bruno FILIPPONE - 7 anni
Domenico FILIPPONE - 6 anni
Antonio LIZZI - 9 anni
Cosimo Futia
Maurizio NAPOLI - 2 anni
Roberto PIANTA - 3 anni
Michele ROMEO - assolto
Vincenzo TASSONE - 2 anni e 4 mesi
Giorgio TIMPANO - 2 anni e 4 mesi
Samuel William Alessandro ZIMBALATTI - 2 anni
Giuseppe ZUCCO - 3 anni

Condanne per oltre 60 anni di carcere nei confronti di 25 imputati e 7 assoluzioni. È questo l’esito del filone in abbreviato del processo nato dall’operazione “Arma Cunctis” che si è concluso ieri dinanzi al gup distrettuale reggino Domenico Stilo. Il giudice ha escluso i reati associativi e l'aggravante di collegamenti con clan di ‘ndrangheta operanti a Siderno e zone limitrofe. Rimangono in piedi - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola - a vario titolo e con modalità differenti, reati che vanno dal porto e detenzione di armi, alla coltivazione e vendita di droga. Il gup ha rigettato le richieste di risarcimento del danno formulate dalle parti civili Regione Calabria e Provincia Regionale di Reggio Calabria. La Procura distrettuale antimafia aveva concluso con pesanti richieste, pari a 253 anni di reclusione, da un minimo di un anno a un massimo di 20 anni, sulla scorta degli esiti investigativi che, originariamente, avevano portato l’accusa a contestare reati che vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso alla partecipazione ad un’associazione finalizzata all’acquisto, vendita e detenzione di armi e munizioni, alcuni: «in particolare, allo scopo di favorire la cosca “Commisso” di Siderno nell’articolazione della ‘ndrina di contrada Donisi», altri «la cosca “Cataldo” di Locri».

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