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Processo "Grifone" contro il il clan Santaiti di Seminara, molti sconti di pena in appello - Foto

Cade l’aggravante delle modalità mafiose per quasi tutte le posizioni, sconti di pena rispetto al primo grado e due assoluzioni. La Corte d’appello di Reggio Calabria, ieri sera, ha emesso la sentenza nei confronti degli imputati della maxi inchiesta “Grifone”, che ha colpito il clan Santaiti di Seminara.

L’aggravante rimane solo per Stefano Santaiti, al quale vengono contestati due episodi di estorsione, mentre per tutti gli altri sparisce. Così come la contestazione di traffico di stupefacenti mossa a molti imputati, che passa da droga pesante a leggera. Proprio per questi motivi, il numero degli anni di carcere che erano stati comminati dal gup distrettuale è drasticamente diminuito.

I giudici di piazza Castello hanno condannato, quindi, Andrea Bonforte a 5 anni e due mesi (8 anni e sei mesi in primo grado), Angela Carbone un anno e otto mesi (2 anni e otto mesi), William Comi 7 anni e quattro mesi (8 anni e dieci mesi), Saverio Mammoliti un anno e otto mesi (3 anni), Carmine Penna 11 anni e otto mesi (12 anni), Antonino Romeo 3 anni e quattro mesi (8 anni dieci mesi), Carmelo Santaiti confermata la condanna a 2 anni, Demetrio Vincenzo Saverio Santaiti 2 anni, Massimiliano Santaiti 5 anni (12 anni in primo grado, poi ha deciso di collaborare con gli inquirenti), Stefano Antonio Santaiti 7 anni e sei mesi (12 anni), Vincenzo Mario Santaiti 2 anni e otto mesi (5 anni), Giuseppe Zangari 2 anni e quattro mesi (4 anni di reclusione), Carmine Alvaro 2 anni, a fronte dei 2 anni e otto mesi del primo grado. Quest’ultimo, difeso dagli avvocati Giovanni Piccolo e Giacomo Iaria, è stato scarcerato. Assolti Marialuisa Davì e Alessandro Condurso.

Traffico di armi e di droga, estorsione, ricettazione e furto. Sono alcuni dei reati contestati a vario titolo agli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. L’inchiesta è stata coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e condotta dalla Squadra mobile reggina e dagli agenti del Commissariato di Palmi. Un’indagine finalizzata alla disarticolazione del clan Santaiti di Seminara, specializzato nel traffico e nello spaccio di droga, di armi, estorsioni e furto di notevoli quantità di legname. Le indagini avrebbero consentito di documentare numerosi episodi di detenzione, porto e cessione di armi anche da guerra, tra le quali dei kalashnikov.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Gianni Piccolo, Giacomo Iaria, Guido Contestabile, Domenico Putrino, Giuseppe Catalano, Cristina Casa, Vladimir Solano, Mirna Raschi, Luigi Luppino, Girolamo Albanese, Francesco Calabrese e Gianfranco Giunta.

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