Reggio

Domenica 28 Aprile 2024

I beni "fantasma" dei Piromalli a Gioia Tauro: confiscati e dimenticati per 15 anni - Foto

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Sequestrati dal Tribunale di Reggio Calabria il 22 maggio del 1999, confiscati nel 2005 e incredibilmente dimenticati per 15 anni: si tratta dei beni “fantasma” dei Piromalli, che tra i casati di 'ndrangheta rappresentano probabilmente il più potente e “misterioso”. Parliamo di un complesso industriale, con capannone, uffici e terreni, ubicato in località Ponte Vecchio, loro storico feudo, che un tempo ospitava l'azienda di trasformazione agrumaria “Silo” di proprietà dei fratelli Pino Piromalli, classe '45, conosciuto come “facciazza”, indiscusso capo famiglia, da 20 anni al carcere duro, e Antonio Piromalli, classe 1939, alias “U catanisi”, di recente finito nuovamente nei guai con l'operazione “Provvidenza bis”. Un immobile in realtà noto a tutti, addirittura ben visibile dal frequentatissimo parco commerciale “Annunziata” ma, per assurdo, finito nell'oblio al punto da non risultare nemmeno nell'elenco dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati. Questo significa che nessun tecnico del Comune di Gioia Tauro, accedendo con le apposite credenziali al portale, avrebbe mai potuto avere contezza di questo fabbricato. Semplicemente perché non c'era. E l'unica spiegazione plausibile è che, evidentemente, nel passaggio di consegne tra il Demanio e la stessa Agenzia sia “sfuggito”. A tutti ma non al sindaco Alessio che, grazie alla propria memoria storica, il 12 giugno a Reggio è riuscito ad incamerare, nel più assoluto riserbo, l'immobile come bene indisponibile del Comune, prendendone possesso ieri mattina con un vero e proprio “blitz” dopo aver ordinato ai Vigili urbani di forzare i cancelli, alla presenza di Carabinieri, Finanza e Polizia. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio

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