'Ndrangheta tra Archi e Villa 36 condanne e 9 assolti: 3 secoli di carcere per i clan Condello e Bertuca - Nomi e foto
Nove assoluzioni, una sfilza di pene rideterminate, l'esclusione delle aggravanti mafiose per un gruppo di imputati, ma la sentenza d'appello del processo “Sansone”, emessa ieri pomeriggio a Reggio Calabria dal collegio presieduto dalla dottoressa Olga Tarzia (giudici consiglieri Cinzia Barillà e Elisabetta Palumbo) ha confermato l'operatività dell'asse di 'ndrangheta tra Reggio e Villa San Giovanni. La Corte d'Appello - riporta la Gazzetta del Sud in edicola - ha inflitto quasi 3 secoli di galera (298 anni) a carico di 36 imputati, con pene pesantisssime per Pasquale Bertuca (30 anni in continuazione con le sentenza Olimpia e Meta) e per Domenico Condello detto “Micu 'u pacciu” (14 anni di reclusione). Ha quindi retto l'impianto accusatorio sostenuto dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio (che aveva ottenuto in primo grado condanne per 530 anni di reclusione) e dai Carabinieri del Ros che hanno ricostruito il ruolo della rete di fiancheggiatori che si prodigò per mantenere la lunga latitanza del boss di Archi, Domenico Condello, e l'asfissiante pressione delle 'ndrine villesi per imporre tangenti ai costruttori impegnati nei lavori pubblici. Dei 46 imputati prescritto il reato per la morte dell'imputato Luciano Condello. La sentenza. Assolti: Carmelo Araniti; Michele Battaglia; Pietro Bertuca; Giuseppe Marcianò; Renato Marra; Giuseppe Ripepi; Maria Caterina Romeo; Francesco Sottilaro; Francesco Giustra. Condannati: Bruno Tegano, 9 anni e 8 mesi; Felicia Bertuca, 14 anni e 8 mesi; Domenico Condelo (classe 1972) 10 anni e 8 mesi; Alessandro Idone, 2 anni; Antonino Idone, 4 anni; Alfio Liotta, 16 anni; Vincenzo Sottilaro, 16 anni; Antonino Riniti, 3 anni; Giuseppe Scappatura, 2 anni; Angelo Benestare, 8 anni; Vincenzo Bertuca, 18 anni; Domenico Bonforte, 10 anni; Santo Buda, 14 anni e 8 mesi; Domenico Calabrese, 10 anni; Domenico Condello (1956), 14 anni; Attilio Cotroneo, 6 anni; Vincenzo Cristiano, 4 anni e 4 mesi; Grazia Falcone, 2 anni; Fortunato Laganà, 7 anni; Giacomo Latella, 8 anni; Giovanni Malara, 9 anni e 8 mesi; Sebastiano Megale, 2 anni e 8 mesi; Antonio Oliveri, 1 anno e 4 mesi; Giovanni Oliveri, 1 anno e 4 mesi; Andrea Palermo, 2 anni e 8 mesi; Antonino Plutino, 2 anni e 4 mesi; Alberto Scarfone, 10 anni; Rocco Scarfone, 8 anni e 4 mesi; Antonino Sottilaro, 5 anni e 4 mesi; Domenico Viglianisi, 8 anni; Domenico Zito, 14 anni; Andrea Carmelo Vazzana, 16 anni; Lorenzo Sottilotta, 9 anni; Pasquale Bertuca, 30 anni; Giuseppe Vermiglio, conferma a 3 anni; Roberto Megale, non doversi procedere perché già giudicato (1 anno in continuazione).