Nove presunti affiliati alle potenti e ramificate cosche della ‘ndrangheta della Locride sono finiti ieri in manette. La retata da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Gruppo di Locri è scattata all’alba a seguito di una ordinanza di custodia cautelare emessa dai giudici del Tribunale di Locri sulle richieste avanzate dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria guidata dal dott. Giovanni Bombardieri. Gli arrestati sono Roberto Aguì, Domenico Gullì, Carmelo Gaetano Ietto, Giuseppe Marvelli, Paolo Marvelli, Antonio Pelle, Tommaso Pasquale Romeo, Tonino Scipione, e Filippo Santanna. A quest’ultimo, a differenza degli altri otto, finiti tutti dietro le sbarre, l’autorità giudiziaria ha concesso gli arresti domiciliari. I destinatari del provvedimento restrittivo erano già stati condannati dal Tribunale di Locri il 22 giugno 2020 a conclusione del processo scaturito dalla maxi operazione anticrimine “Mandamento Jonico”. L’inchiesta “Mandamento Jonico” rappresenta uno dei principali snodi dei processi “Crimine”, “Infinito” e “Minotauro”. In comune con il maxiprocesso “Crimine” ha la connessione con l’indagine dei Ros “Reale” e, in particolare, dall’impegno investigativo dei Carabinieri all’epoca battezzato “Indagine Blu Notte”. Articolata in più parti, l’informativa “Blu Notte” riepiloga ulteriori emergenze investigative che hanno un primo, fondamentale, riferimento nel procedimento “Reale”, dal quale hanno preso spunto indagini diversificate in più direzioni fino a raggiungere, da ultimo, i procedimenti “Eìrene”, “Edera”, “Intreccio” e “Arcadia”.