All’impianto di Sambatello si possono portare molte meno tonnellate di spazzatura di quanto ne potrebbe ricevere. A Vazzano il sito è pure quasi pieno, a Siderno ci sono dei problemi, così come al termovalorizzatore di Gioia Tauro. I risultati sono evidenti: ritardi o mancato ritiro della spazzatura e città che si sta trasformando velocemente di nuovo in una grande discarica a cielo aperto.
Questa volta i margini di manovra sono pochi: non c’è la prospettiva di una imminente apertura della discarica di Melicuccà che quasi sicuramente andrà a finire davanti a un tribunale dopo che la Città metropolitana e la ditta si stanno accusando reciprocamente per l’appalto, e non c’è neppure il possibile sfogo del trasporto dei rifiuti in Puglia visto che la convenzione con la Regione è scaduta. La domanda che adesso rischia di rimanere senza una risposta è: dove andranno a finire i rifiuti prodotti dai cittadini? Non si sa.
"Il sistema impiantistico metropolitano di trattamento e recupero dei rifiuti è in forte crisi, per cui nell’ambito dell'Ato sussistono sofferenze nel servizio di raccolta con sensibili ritardi anche nel recupero delle giacenze su strada, con un potenziale rischio per la salute pubblica e dell'ambiente".
E in effetti i disagi si stanno registrando anche in molti centri con la raccolta dell’organico e dell’indifferenziato che sono rimasti non raccolti. Ma sui comuni pesa anche un altro macigno: sono debitori di circa 14 milioni di euro nei confronti della Città metropolitana che a sua volta li deve versare ai gestori degli impianti.
Potrebbe essere una manovra dei gestori questo nuovo blocco o di questo rallentamento? Del resto la crisi economica causata dal covid sta mettendo a dura prova a tenuta di tutto il sistema.
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FOTO DI ATTILIO MORABITO
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