Ventuno condanne e sei assoluzioni. Mano pesante anche in secondo grado contro l’organizzazione criminale sotto accusa nel processo “Eracle”. La Corte d'Appello ha inflitto complessivamente 142 anni di reclusione alla pattuglia delle giovani leve della 'ndrangheta che avevano agguantato la gestione “mafiosa” del servizio di buttafuori negli stabilimenti balneari nelle serate della movida estiva; avevano conquistato un filone del traffico di sostanze stupefacenti e nelle scommesse sportive illegali, curavano l’organizzazione delle corse clandestine di cavalli che hanno avuto come “campo di gara” l’asfalto del primo tratto della strada a scorrimento veloce “Gallico-Gambarie”. Le pene più pesanti sono andate ai fratelli Cosimo ed Andrea Morelli (rispettivamente 15 anni 7 mesi e 10 giorni e 14 anni di reclusione) a conferma della costante, e spesso impetuosa, scalata nelle dinamiche delle cosche cittadina della cosiddetta gang dei rom. Secondo la tesi della Direzione distrettuale antimafia, che ha già superato due gradi di giudizio, in particolare nel quartiere Arghillà, roccaforte della comunità nomade cittadina, esercitavano un «penetrante controllo del territorio presidiandolo con uomini armati».
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