Dalla scalinata di via Giudecca a Piazza Canonico il passo è breve. Lo è perlomeno per i cittadini volontari di Reggio Calabria che hanno intrapreso questa ormai seria abitudine di provare a ripulire, ridando decoro, a delle zone (vie, piazze, angoli) della città lasciate nell'ormai più totale abbandono.
Angelina, Elena, Maria Antonietta, Simona e tutti gli altri (non molti per la verità) hanno deciso di rimboccarsi le maniche e, dopo la pulizia effettuata nelle scorse settimane nel cuore del centro storico in un luogo parecchio suggestivo, hanno deciso di ritrovarsi in un luogo altrettanto importante, piazza Canonico.
La nuova vita di piazza Canonico
Il 3 luglio del 1985, ben 36 anni fa, a Reggio fu ucciso il piccolo Gianluca Canonico, di dieci anni. Un omicidio di 'ndrangheta con il giovanissimo Gianluca al posto sbagliato nel momento sbagliato. Un proiettile vagante esploso durante una sparatoria nel rione Pescatori non gli ha lasciato scampo. A Reggio dal 2016 c'è una piazza intitolata a questo ragazzino, vittima innocente di mafia. Una piazza che poteva e doveva rappresentare anche un punto di incontro per i bambini e per i più giovani, ma che negli anni è invece stata lasciata nell'abbandono e nel degrado con un luogo che in poco tempo si è trasformato in un ricettacolo di degrado e rifiuti.
Il gruppo su Facebook, Articolo 118
Angelina De Salvo è la capofila di un gruppo nato spontaneamente sui social, un gruppo di donne e uomini che non si rassegnano davanti all'idea di vivere in una Reggio migliore, più pulita ed a misura d'uomo. Si erano dati appuntamento lì nella piazzetta a due passi dalla Questura, a pochi metri dall'ingresso di una scuola importante come la "De Amicis-Bolani" sita in via Battisti. Lo hanno fatto in ogni caso, anche dopo il "blitz" di qualche sera dell'AVR che ha pensato bene, magari raccogliendo l'appello arrivato via social sul gruppo dei volontari di Art. 118, di passare da lì e dare una pulita, seppure non risolutiva. Ecco che allora una decina di cittadini (reggini doc ed altri acquisiti, vedi ragazzi marocchini volonterosi) si sono ritrovati nel tardo pomeriggio di giovedì e hanno proseguito l'opera decespugliando, raccogliendo una decina di sacchi di spazzatura, disinfettando l'area e piantumando nuove piante.
"Reggio è troppo sporca. Peccato essere in così pochi"
"Abbiamo pulito piazza Canonico. Siamo un gruppo di volontari - sottolinea Angelina De Salvo - un gruppo spontaneo, autonomo. In pochi anni questa piazza si è trasformato in un luogo di sporcizia con spazzatura appositamente lasciata da privati cittadini che venivano qui a frequentare la piazza e la sporcavano con cose sfuse, segno tangibile della volontà di sporcare. Erba incolta, muri scritti, insomma un luogo infrequentabile a due passi da corso Garibaldi, dal Castello, davanti alla Questura, vicino ai carabinieri e davanti ad una delle scuole più importanti di Reggio Calabria. Siamo stati in pochissimi, forse in cinque di Reggio e altri 7-8 stranieri che sono venute volontariamente e hanno pulito insieme a noi. La cittadinanza ha sporcato e la cittadinanza è assente. L'amministrazione comunale ha accolto la nostra segnalazione, ma i cittadini non rispondono neanche di fronte ad una pulizia facile come questa. Senza l'aiuto dell'Avr ci avremmo messo parecchio tempo".
Il giorno dopo... piazza di nuovo presa d'assalto dai "lordazzi"
Ma neanche 24 ore dalla pulizia che già ecco ritornare la piazza al punto di partenza. Ed è la stessa Angelina a denunciarlo sui social:
"Il giorno dopo. È stato tutto inutile. Reggio Calabria, ieri sera fino alle 22.30 abbiamo completato la pulizia di piazza Canonico. Abbiamo raccolto rifiuti, plastica, vetro, sparsi ovunque. Abbiamo dissotterrato una vasca da bagno. Abbiamo lavato e disinfettato le panchine e lo scivolo (unico gioco rimasto). Abbiamo tagliato l'erba. Abbiamo piantumato. Abbiamo dato acqua alle piante. Abbiamo trasformato cestelli di lavatrici in cestini portarifiuti, che erano stati tutti divelti. Abbiamo lavorato con 39° gradi di temperatura per giorni.
Alle 8 di stamattina, dopo appena 6 ore, cittadini senza dignità (e sto utilizzando un eufemismo) hanno portato i loro sacchi della spazzatura nei cestini che avevamo realizzato e hanno creato una nuova discarica. 6 ore è il tempo che diventa lo spazio che separa i cittadini da chi ne usurpa il nome".
Integrazione e comunità
A dar man forte ai pochi volontari reggini, ecco dei giovani ragazzi marocchini. Tra questi Ibrahima che a Reggio afferma di vivere da oltre 20 anni: "Ringrazio Reggio per l'aiuto che ha dato a me ed alla mia famiglia. E ora sono io che cerco di dare una mano alla mia città. Quando sono arrivato ogni posto era pulito, ora mi dispiace vedere la città così. Magari potessero darmi una possibilità: pulirei tutte le piazze di Reggio, sono disponibile ad aiutare questa città, notte e giorno. Lo devo a Reggio che mi ha accolto bene fin dal primo giorno".
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia