Reggio

Sabato 23 Novembre 2024

Migranti, Roccella prova a resistere. Lavori in corso per la costruzione della tensostruttura FOTO | VIDEO

Concettina Gioffre’ , presidente della Croce Rossa Riviera dei Gelsomini insieme ai rappresentanti della Croce Rossa: Nucleo Pronto Intervento Salerno, Gabriella Andreacchio responsabile sala operativa regionale Croce Rossa Calabria
 
 
 
 
 
 
 
Il porto di Roccella
 

Oltre 40 sbarchi, centinaia di migranti sbarcati nella Locride ed il Porto delle Grazie di Roccella che si appresta a diventare non solo presidio storico della Bandiera Blu, ma anche centro di raccolta e punto di arrivo per i migranti provenienti dal Nord Africa e dalla Turchia. Dopo i numerosi appelli del sindaco di Roccella Vittorio Zito, le istituzioni hanno dato una prima risposta: la Croce Rossa nazionale si e’ messa in moto fornendo il materiale per la costruzione di una tensostruttura all’interno del Porto che potrà accogliere fino a 150 migranti. Una strutttura che avrebbe già dovuto essere pronta se solo il maltempo non avesse bloccato i lavori in corso con il vento e la pioggia che stanno imperversando anche in questi minuti sullo scalo roccellese. Attualmente sono 38 i migranti presenti all’interno del centro di accoglienza dei migranti di Roccella. Una struttura fatiscente non più in grado di assolvere ai compiti di accoglienza e primo soccorso. Da qui la necessità di costruire la tensostruttura. Prosegue l’opera della Croce Rossa sul posto guidata da Concettina Gioffre’, presidente della C.R.I. Riviera dei Gelsomini: “Rispetto all’anno scorso e’ raddoppiato il numero di sbarchi e di arrivi qui al Porto di Roccella. Noi ci siamo e siamo sempre pronti all’accoglienza di uomini, donne e bambini. Nei volti di queste persone abbiamo visto i segni della detenzione libica, delle condizioni precarie in cui viaggiano. Abbiamo visti i volti di gente che viene qui perché vuole studiare, di raggiungere altri paesi e fuggire dalle guerre. Con l’istituzione della tensostruttura proviamo a fornire uno strumento più incisivo come prima accoglienza in attesa che i migranti vengano poi trasferiti in altre strutture o nella nave quarantena”.

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