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Reggio, Centro polifunzionale di servizio alla Residenza è un'incompiuta FOTO

Sono passati venti lunghi anni ma il “Centro polifunzionale di servizio alla Residenza” non è ancora finito

Visti da lontano, sembrano dei dadi buttati sul tappeto da gioco e sormontati da una gigantesca asta da roulette. In realtà gli edifici compresi nel quadrilatero di via Brancati, Cannizzaro, XXV Luglio e Mons. De Lorenzo sono l’attuale punto di arrivo di un progetto partito oltre vent’anni fa e destinato a realizzare la sede delle associazioni reggine o, per essere più precisi, il “centro polifunzionale di servizio alla Residenza” nell’ambito del contratto di quartiere “Tremulini-Borrace”. E dall’inquietante gru al centro del cantiere pende metaforicamente sulla città una spada di Damocle dal valore di 2.305.920 euro.
Abbiamo provato a capire come stanno le cose e quali possono essere i possibili scenari futuri. Per farlo, riavvolgiamo il nastro e torniamo indietro di vent’anni. Dopo l’approvazione del progetto del 2000 arriviamo al 2003 con la richiesta da parte dell’Amministrazione comunale alla Regione Calabria del terreno su cui insistevano già due manufatti. I fondi per la realizzazione dell’opera – circa 2 milioni di euro – erano stati individuati nell’ambito del Contratto di Quartiere. Nel 2004 la giunta regionale esprimeva parere favorevole alla concessione dando al Comune 36 mesi di tempo per demolire i vecchi edifici della scuola d’arte e realizzare le nuove strutture con relative pertinenze. La durata della concessione veniva stabilita in 27 anni. Piccola clausola: in caso di mancata o parziale realizzazione dell’opera il Comune era obbligato a risarcire alla Regione un danno pari a 250mila euro oltre alla somma ulteriore di 2 milioni per l’eventuale completamento.

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