Reggio

Domenica 24 Novembre 2024

'Ndrangheta a Reggio Calabria, 4 condanne per l'operazione "Pensierino" NOMI

Il tribunale di Reggio Calabria
 

Quattro condanne, a pene da un minimo di 2 anni e 8 mesi a un massimo di 8 anni di reclusione, sono state comminate dal gup di Reggio Calabria, Francesco Campagna, al termine del processo celebrato con rito abbreviato scaturito dall’operazione «Pensierino», che il 27 aprile dello scorso anno aveva portato all’arresto di tre persone ritenute affiliate alle cosche Libri e Morabito, per due tentate estorsioni nella zona di Mosorrofa e Terreti, e che vedeva complessivamente 13 indagati.

Due estorsioni, stesso modus operandi

Le indagini della Guardia di Finanza avevano consentito di accertare due distinti episodi analoghi per le modalità delle richieste estorsive: uno durante i lavori eseguiti su un cantiere nel quartiere di Mosorrofa e l’altro in quello di Terreti, perpetrate da soggetti che si presentavano sui luoghi impedendo, agli operai presenti sul posto, la prosecuzione dei lavori fin quando non avessero interloquito con i titolari dell’azienda per avanzare direttamente la pretesa estorsiva, intimando di riferire loro che si sarebbero dovuti «mettere a posto», «parlando con chi dovevano parlare».

Sotto processo anche le vittime dell’estorsione

Ossia i titolari della ditta interessata, Francesco Benedetto e Caterina Tripodo. Quest’ultima - difesa dall’avvocato Luca Cianferoni del Foro di Roma - era accusata di favoreggiamento personale con l’aggravante mafiosa, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, nonché per aver richiesto ad un finanziere di verificare i precedenti penali di un altro individuo accedendo allo SDI. Per lei la pubblica accusa aveva richiesto la condanna a 8 anni di reclusione. Il Tribunale di Reggio Calabria ha escluso l’aggravante mafiosa ed assolto l’imprenditrice dai reati relativi alle fatture per operazioni inesistenti.

Le condanne: NOMI

In particolare il gup ha condannato Riccardo Artuso a 8 anni di reclusione e 5.333 euro di multa; Bruno Scordo a 6 anni e 8 mesi di reclusione e 5.333 euro di multa; Francesco Benedetto a 3 anni e 4 mesi di reclusione e Caterina Tripodo a 2 anni e 8 mesi di reclusione.

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