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Reggio, viaggio nella discarica di San Gregorio. Un quartiere dove è a rischio la salute VIDEO | FOTO

Il successo (in termini di visibilità e di esposizione mediatica) è stato inconfutabile. La puntata di Linea Verde Life andata in onda sabato scorso su Rai1 ha messo in risalto le bellezze naturalistiche e paesaggistiche della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Ma ha anche messo in luce i passi in avanti fatti in avanti sul territorio a livello imprenditoriale e commerciale. Insomma un servizio che ha reso merito all'enorme capacità attrattiva di una città che però annaspa ancora a livello sistemico per ciò che concerne la capacità di essere reale polo di attrazione per il turismo calabrese, meridionale, nazionale ed internazionale.

L'occasione del cinquantesimo anniversario dei Bronzi può realmente rappresentare un occasione irripetibile per fornire un reale cambiamento ad una Reggio bella solo per poco meno di un kilometro... Non può bastare la sola attrazione del lungomare, se poi la città si trova indietro anni luce sul piano dei servizi.

C'è tanto lavoro da fare, quantomeno dal punto di vista del decoro urbano e dell'ordinario per ridare dignità ad una città che, si spera, possa essere connettore reale di un flusso enorme di persone che arriveranno a Reggio Calabria perchè attratte dai Bronzi e da tutte le altre bellezze che il territorio metropolitano offre. Ecco perchè occorre un deciso scatto in avanti: sfruttare l'occasione per provare quantomeno a tamponare le emergenze e il degrado che attanagliano interi quartieri della città.

Se davvero, ad esempio, l'aeroporto dello Stretto inizierà, presto o tardi, ad essere un hub rafforzato e più centrale rispetto all'anonimato in cui si trova, sarà ineludibile andare ad incidere sulle criticità presenti sulla zona Sud della città. Quartieri abbandonati, come quello di San Gregorio-Mortara. Una vera e propria bomba ad orologeria presente in una delle aree potenzialmente più ricche della città con la zona industriale, la presenza di tante importanti realtà commerciali ed un'area che anche a livello turistico potrebbe rappresentare davvero un fiore all'occhiello.

E invece, la vasta area di San Gregorio è tristemente nota per questo stradone soprannominato (ironicamente ed in contrapposizione al lungomare Falcomatà) il kilometro più bello d'Italia. Una zona periferica in cui vi è anche la presenza del mercato alimentare, anch'essa zona lasciata nel più totale abbandono. Area posta sotto sequestro negli anni scorsi, ma nonostante tutto ancora in uso agli operatori ortofrutticoli della città. Una zona, nella frazione di San Gregorio dove abitano circa 2mila reggini, caratterizzata da questo stradone invaso dalla spazzatura e che rappresenta il biglietto da visita per chi arriva in aereo: nella fase di atterraggio, in prossimità della pista del "Tito Minniti", è facile ammirare lo spettacolo indegno di quintali e quintali di spazzatura sversati in questa vasta porzione di territorio dove si fa fatica anche ad intercettare la presenza della fiumare che scorre dalla collina verso il mare. Un quartiere lasciato nel più totale abbandono ed una situazione ambientale che mina la salute dei cittadini residenti.

L'appello dei residenti

Ad accompagnarci in questo viaggio nel cuore della mega discarica è un cittadino residente a San Gregorio e membro del comitato  #iovivosangregorio vedo-sento-parlo

"E' uno scempio ambientale, un budello di strada diventato la destinazione privilegiata dell'utenza cittadina che, presumibilmente, evade il tributo. Non avendo dove buttare la propria spazzatura viene qui e sversa ai lati di questa strada tonnellate di immondizia. Una strada che funge da alternativa alla vecchia SS 106 per raggiungere la zona. Questa strada avrebbe un'importanza strategica vista la vicinanza del mercato alimentare, del probabile futuro deposito dell'ATAM e altre strutture che insistono su quest'area mista (industriale e civile). Basterebbe regolarizzare tutte le realtà esistenti nella zona, sia quelle commerciali che civili, attraverso questo budello che stiamo percorrendo e riqualificare tutta questa zona decongestionando anche il traffico dei mezzi pesanti nel paese. Basterebbe un collaudo, mettere l'illuminazione e tutto ciò che è necessario perchè la strada non sia abbandonata per risolvere in parte il problema. Noi come comitato abbiamo fatto un esposto alla Procura della Repubblica, siamo stati ricevuti dall'amministrazione comunale, ma ancora non si è mosso nulla. Occorre che tutti facciano la loro parte. E' sotto gli occhi di tutti ciò che accade in questa zona: c'è un grave disagio ambientale e gravi rischi per la salute e c'è un'alta incidenza di tumori. Da ora in avanti, con l'arrivo della bella stagione, sarà impossibile vivere qui perchè ogni sera ci sarà un incendio. Siamo tutti stanchi, ci vuole l'impegno serio e credibile dell'amministrazione comunale per risolvere questa situazione, per risolvere i problemi di chi vuole viverci qui. Il comitato è un interlocutore che può proporre idee ai vari enti, ma questa situazione non può più essere tollerata".

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