Reggio

Mercoledì 01 Maggio 2024

Rigassificatore di Gioia Tauro, utopia o realtà?

20090811 - ROVIGO - ENERGIA: ARRIVATA AL RIGASSIFICATORE ROVIGO PRIMA NAVE GAS - Si chiama ’Dunkan’ ed e’ arrivata ieri al 10 agosto 2009 al terminale di rigassificazione Adriatic Lng al largo di Porto Levante (Rovigo) la prima nave carica di gas naturale liquefatto (Gnal). Il terminale e’ il primo impianto offshore in cemento armato al mondo per la ricezione, lo stoccaggio e la rigassificazione del Gnl.ANSA/ U.S./ DBA
 
 

Una storia che si ripete. Passa il tempo e di tanto in tanto basta una dichiarazione di un ministro perché il rigassificatore torni di attualità. È successo nel 2012 quando si registrò la crisi dell’approvvigionamento del Gnl che portò il ministero dell’Ambiente guidato allora da Corrado Clini a firmare il decreto autorizzativo all’opera. In quella circostanza la Lng (società di cui negli anni si sono perse le tracce e formata dai due colossi Sorgenia e Iride) fu colta di sorpresa dalle dichiarazioni del ministro Clini che aveva sbloccato l'iter. Stesso copione, ma sedici anni dopo. Il ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini in visita al porto di Gioia Tauro non fornisce indicazioni certe sull’opera che sembrava accantonata ma afferma che c’è un progetto di rivisitazione della strategia energetica italiana alla luce della guerra in Ucraina. È bastato questo perché in pochi giorni Sorgenia tornasse alla carica sul progetto. «Se le autorità decideranno di velocizzare le cose il progetto potrebbe essere pronto in quattro anni» ha detto subito dopo a Reuters l’ad di Sorgenia, Gianfilippo Mancini. Occhiuto anticipa il governo Ha preso subito la palla al balzo il governatore Roberto Occhiuto. La sua decisione è stata immediata e diretta: il terminal gas deve essere costruito. «Il porto di Gioia Tauro si sviluppa se riesce ad attrarre investimenti. Sorgenia, ad esempio, ha in pancia un investimento per la costruzione di un rigassificatore a Gioia Tauro, con tutte le autorizzazioni già pronte, anche se da aggiornare. Su questo progetto chiederemo al governo di accelerare l’iter, perché Gioia Tauro si doti di questa importante opera nel settore energetico» queste le parole pronunciate a Dubai dal governatore. E mentre poi il governo ha virato su altri siti (Piombino e alto Adriatico) Occhiuto vuole Gioia Tauro. A giudizio del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani i due siti di cui sopra - ma non certo Gioia Tauro - potrebbero entrare in servizio entro 12-18 mesi dalla conclusione dell'iter autorizzativo. Questa la prima misura decisa dall’esecutivo Draghi per contrastare l’emergenza gas dopo le tensioni con la Russia. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

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