Sono di una bellezza straordinaria e dai colori molto vivaci, gli ultimi mosaici scoperti alla Villa Romana di Casignana. Alla conferenza stampa di ieri mattina ha preso parte una piccola folla che ha seguito con grande interesse l’intervento esplicativo dell’archeologo Alfredo Ruga, della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio della Città Metropolitana. E le sue anticipazioni e spiegazioni hanno confermato che, a parte i cinquemila metri quadrati già abbastanza attenzionati che hanno fatto conoscere il sito ubicato tra Bovalino e Bianco, in una vasta striscia di territorio del comune di Casignana a cavallo tra la spiaggia, la Statale 106 e un vasto appezzamento di terreno a monte della strada, ci sono ancora almeno altri 15.000 metri quadri che potrebbero riservare molte altre sorprese. A Ruga abbiamo chiesto di spiegarci, in sintesi, l’importanza di questi nuovi mosaici. «Ritengo che sia di portata notevole – ha risposto l’archeologo – intanto perché i motivi geometrici e decorativi sono di tipo nuovo rispetto a quelli trovati all’interno della Villa Romana tranne in una fascia che ci permette di capire che le maestranze che hanno fatto il mosaico delle quattro stagioni hanno operato anche in questo tipo di pavimento. E poi proprio il fatto che abbiamo una policromia, una ricchezza e un uso di materiali molto eterogenei, dal marmo alla terracotta, e quindi ci dà l’idea di quella che doveva essere la sapienza nell’uso di prodotti che venivano da fuori, tipo i marmi e la pietra lavica, ma soprattutto dei prodotti locali, come le pietre e l’uso della terracotta». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Reggio Calabria