Le condizioni del Lido comunale al centro della denuncia di una “fruitrice” dello storico stabilimento balneare, Gabriella Catalano racconta: «Una Città Metropolitana, a “spiccata vocazione turistica” deve guardare ai Grandi Eventi e all’Estate Reggina: pertanto in data 8 agosto 2022 si è provveduto alla pubblicazione della determina dirigenziale per l’assegnazione delle cabine del Lido Comunale “Genoese Zerbi”, non più spiaggia ambita dei Reggini, ma consegnata da almeno un decennio alla devastazione sistematica di ciò che era patrimonio prezioso di una delle poche città italiane che vantavano un grande stabilimento balneare in pieno centro urbano, con cabine e servizi adeguati, mare pulito e spiaggia sabbiosa, oleandri fioriti, palme, pini e altri alberi pregiati». Ripercorre un excursus: «Anno dopo anno, non provvedendo ad alcuna riparazione delle parti murarie ammalorate dalla salsedine, trasferendo la gestione delle cabine a un imprenditore che aveva ben altro interesse, il Lido ha cambiato volto: abbandonati alla devastazione l’estremo Nord e tutta la zona Centro-Sud, dal 2019 gli utenti superstiti sono stati “ghettizzati” in uno spazio ristretto della zona Nord, con litorale e ingresso al mare sassosi e impraticabili, in prossimità dello sbocco del torrente Caserta, che pareva fosse stato bonificato e canalizzato, ma continua ad essere utilizzato da “delinquenti” – mai identificati? - per sversare in grandi quantità materiale inquinante». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Reggio Calabria