Era nell’aria perché da aprile non c’erano state significative novità nella vertenza. Ieri a Milano la società ha posto i primi passi per l’apertura della procedura dei licenziamenti collettivi per 149 unità di cui 79 per il sito di San Gregorio. Il colosso ha sottolineato i fattori di squilibrio funzionale e produttivo che comporteranno la chiusura dello stabilimento di Reggio Calabria dal 30 marzo del 2023 ma a fronte di tanti esuberi fra il personale solamente 29 sono le attuali possibili posizioni aperte per le ricollocazioni, tutte lontane per i lavoratori reggini (anche Galbani si è detta disponibile ad assorbire una determinata tipologia di lavoratori).
Alla luce di questa situazione descritta al tavolo di confronto in Lombardia le organizzazioni sindacali presenti al tavolo hanno ancora una volta manifestato la loro contrarietà al progetto di riduzione delle attività ma hanno firmato il verbale di accordo che di fatto prende atto delle volontà societarie mai venute meno e sulle quali nessuno è riuscito a modificarle. Si va avanti verso la chiusura dello stabilimento di San Gregorio, una vera eccellenza del settore caseario per la città ma anche per la Calabria e il Sud Italia.
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