Sul cosiddetto “ospedale fantasma” di Rosarno continua a persistere il colpevole silenzio tombale, circa la sua destinazione, da parte della Regione Calabria e dell’Asp reggina. Una megastruttura progettata negli anni ’70 come Centro di traumatologia e ortopedia (Cto) con 120 posti letto al servizio del fantomatico V Centro siderurgico e dell’intera regione. Dieci miliardi di lire della Cassa per il Mezzogiorno per costruirlo, ma una volta completati i lavori e trasferito dal Comune nei primi anni ’90 nel patrimonio immobiliare della Regione, invece di essere inserito a pieno titolo nella rete sanitaria regionale, è stato lasciato nel più squallido e colpevole abbandono, preda di saccheggiatori e vandali di professione, che lo hanno sottoposto a sistematica devastazione, portando via tutto quanto era possibile depredare e trasformando la struttura in stazzo per pecore e cavalli.
Un silenzio tombale, dicevamo, del tutto ingiustificabile, se si considera che per anni sono rimasti accesi i riflettori su una megastruttura sanitaria, emblema rappresentativo dei monumenti allo spreco di cui è costellata la nostra regione, come documentato da decine di servizi giornalistici, con in testa il nostro giornale. E nonostante questo, i commissari che per 12 anni hanno (mal)governato la sanità in Calabria hanno fatto orecchie da mercante.
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