Per l’omicidio di Salvatore Pangallo, ucciso il 9 novembre 2020 ad Africo, il sostituto procuratore Luisa D’Elia ha chiesto la condanna a 24 anni di reclusione per Santoro Favasuli e 26 anni nei confronti di Pietro Favasuli, rispettivamente padre e figlio. Secondo la ricostruzione del pm della Procura di Locri il movente del delitto dell’allora 24enne Pangallo è costituito dall’astio tra le due famiglie per questioni patrimoniali ed ereditarie, che sono sfociate in continui litigi degenerati nel novembre di due anni fa. Il pubblico ministero D’Elia ha sostenuto la sussistenza del concorso aggravato dalla premeditazione per entrambi gli imputati, Pietro Favasuli, che ha esploso il colpo di pistola che ha attinto il cugino ferendolo mortalmente, e Santoro Favasuli, zio della vittima, evidenziando che i due imputati sono giunti sulla scena del crimine insieme. Inoltre sarebbe stato lo zio a minacciare i Pangallo nei giorni precedenti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio