Sono state 28 le persone che quest’anno si sono tuffate in mare a Natale per l’XI «Cimento invernale della Locride» promosso dall’associazione Zephyria e dall’Università Popolare ArtInMovimento, in sinergia con la realtà Salvamento Locride Mare. Una giornata «benedetta": 20 esterni, un magnifico sole, un bel mare e tante persone accorte a sostenere gli ardimentosi. «Rispetto alle scorse edizioni - spiegano i promotori - si è registrata una significativa presenza femminile che ha aggiunto colore a un rituale che è una festa e al contempo una sfida con se stessi». Alessandro di sei anni ha dimostrato grande coraggio e ha affrontato le acque fredde insieme alla sua famiglia. Hector, un giovane messicano, si è naturalmente unito al gruppo con la sua compagna, godendosi pienamente l’esperienza. E poi, alle 12.03, mentre tutti si era in posa per la foto di rito, spunta Emiliano che, con delicatezza e senza conoscere nessuno, ha portato la sua bella energia buttandosi in mare. «Sono contento ed emozionato. La tradizione del bagno invernale a Locri - afferma Annunziato Gentiluomo, Presidente di entrambe le associazioni promotrici - sta accendendo i cuori e viene vissuta da tutti con gioia e profondo senso di unione. Dopo la pandemia, il Cimento Invernale della Locride torna con forza a esprimere l’importanza della condivisione e dello stare insieme. Ci ricorda che siamo molto di più di quello che crediamo e che con volontà e determinazione possiamo osare. Inoltre insieme è più bello e tutto viene quasi esaltato divenendo magico. E’ un’alchimia intensa, infatti, quella che si crea tra i partecipanti che si sorridono, si abbracciano e vivono fortemente l’esperienza. Un vero e proprio momento iniziatico, una prova di coraggio, un rituale benefico e un modo originale per immergersi nelle bellezze del territorio senza attendere l’estate».