Sigilli a un ampio tratto della fiumara “Tabacco”. Sono stati apposti ieri mattina dalla Guardia di finanza. Si tratta di un sequestro preventivo, scattato alla luce dello stato indecente in cui versa il greto, eletto da ignoti a sito per l’abbandono di ogni genere di rifiuto. Già note da tempo immemore (si parla di una mezza dozzina di anni almeno), le condizioni della fiumara sono balzate agli onori della cronaca lo scorso sabato 25 marzo quando, in maniera del tutto improvvida, accanto a quell’immondezzaio è stato fatto transitare in processione il quadro della Madonna di Porto Salvo. Le immagini della sacra effigie, con al seguito tantissimi devoti, tra cataste di immondizia, hanno destato clamore, suscitando un’ondata di indignazione collettiva. Non solo per il transito della Madonna, ma anche per i pericoli fatti correre a quanti hanno seguito lo storico pellegrinaggio del 25 marzo che, iniziato dal santuario sul lungomare dei Mille, si è concluso a Pentedattilo. All’ombra della grande rocca, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, il quadro sosterà fino a fine un mese per poi fare il percorso inverso e rientrare a Melito. Come sia stata possibile una cosa del genere se lo sono chiesto in tanti senza però riuscire a trovare una risposta plausibile. Immancabilmente le polemiche sono divampate, chiamando in causa l’amministrazione comunale. Affrontando l’argomento durante i lavori del consiglio comunale tenuto il 29 marzo, il sindaco Salvatore Orlando ha spiegato il suo punto di vista. «Come abbiamo già comunicato in una nota ufficiale – ha riportato in un documento letto in aula e allegato agli atti della seduta – il passaggio non è stato mai autorizzato. Nel corso di una riunione, si era soltanto valutata la possibilità di un attraversamento parziale della processione di fine aprile e non di quella del 25 marzo, in quanto, i tempi ristretti non avrebbero consentito in alcun modo la messa in sicurezza per tempo di quel tratto di fiumara». In seguito lo stesso Orlando ha aggiunto che il passaggio della processione è quanto meno servito a porre l’attenzione sullo stato vergognoso di quel punto del torrente, lasciando intendere che forse una sorta di autorizzazione non ufficiale al passaggio c’era stata . Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio