Migranti a Roccella, il prefetto Valenti: "Bisogna migliorare i servizi e aiutare i sindaci"
"I numeri degli arrivi di migranti, in particolare, in Calabria e Sicilia fanno pensare che in tema, appunto, di sbarchi dovremo essere pronti ad affrontare un'emergenza. Ecco perché il governo ha già deciso di dichiarare lo stato di emergenza". A sostenerlo al Porto di Roccella, meta negli ultimi 28 mesi di ben 150 sbarchi di migranti, è stato, a margine di un sopralluogo nello scalo marittimo reggino, il capo dipartimento per le Libertà civili e l'immigrazione del Viminale, prefetto Valerio Valenti. Davanti alla tensostruttura realizzata circa un anno e mezzo e gestita dai volontari della Croce Rossa, della Protezione civile e da una equipe di Medici senza frontiere, il prefetto Valenti, accompagnato dal sottosegretario calabrese, Wanda Ferro, ha incontrato dapprima il sindaco di Roccella Jonica, Vittorio Zito, e successivamente altri sindaci del comprensorio della Locride. Presente pure il Prefetto di Reggio Calabria, Mariani. Il sopralluogo del prefetto Valenti è destinato a produrre un miglioramento e un allargamento, in termini di prima accoglienza e soccorso dei migranti, dell'attuale tensostruttura che allo stato può ospitare, per un numero limitato di giorni, non più di 140-150 profughi. Prima dell'arrivo del prefetto Valenti circa trenta migranti, ancora parcheggiati nella tensostruttura insieme ad altri 70 profughi circa dal 27 marzo scorso, hanno, in forma pacata e civile, protestato chiedendo di essere trasferiti in strutture più idonee sotto l'aspetto logistico e igienico-sanitario. "È necessario - ha aggiunto il prefetto Valenti - migliorare ancora di più la qualità dei servizi, sostenendo così l'azione dei sindaci dei Comuni interessati dal fenomeno migratorio".