Reggio

Lunedì 29 Aprile 2024

"Sicurezza è libertà", a Reggio la presentazione del libro di Marco Minniti

A Palazzo Campanella la presentazione del libro di Marco Minniti
Tra i relatori il direttore editoriale della Gazzetta del Sud Lino Morgante e il presidente del Consiglio regionale della Calabria Nicola Irto
Presenti anche il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e mons. Antonino Iachino, ex direttore della Caritas di Reggio
Uno dei momenti della presentazione
In tanti hanno partecipato all’incontro
Il libro di Marco Minniti si intitola “Sicurezza è libertà: terrorismo e immigrazione contro la fabbrica della paura”
Il saggio è stato pubblicato dalla casa editrice Rizzoli
Un’affollatissima Sala Montenapoleone
Saluti finali

L’ex ministro dell’Interno Marco Minniti ha presentato a Reggio Calabria, in un affollata Sala Monteleone di Palazzo Campanella, sede del consiglio regionale della Calabria, il suo libro “Sicurezza è libertà”: terrorismo e immigrazione contro la fabbrica della paura” (Rizzoli).

Con Minniti il presidente del Consiglio regionale della Calabria Nicola Irto, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, mons. Antonino Iachino, ex direttore della Caritas di Reggio e il direttore editoriale della Gazzetta del Sud Lino Morgante.

"Per me oggi essere qui a Reggio è una fortissima emozione. Tutto per me è partito da qui. Non sono un autore come Bruno Vespa e vedere qui con me tanta gente, tanti uomini e donne con i quali ho incrociato la mia vita, mi emoziona davvero. Se tanti anni fa quando studiavo al Liceo classico Campanella, mi avessero detto che un domani sarebbe finita così non ci avrei creduto...”.

L’ex ministro dell’interno Marco Minniti ha anche voluto rendere omaggio alla memoria di don Italo Calabró, sacerdote che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia più recente della città schierandosi al fianco degli ultimi. “Con don Italo - ha rivelato Minniti - io giovane segretario del Partito Comunista, avevo un rapporto strettissimo. Quando stava consumando i suoi ultimi giorni mi fece rapinare un biglietto che, leggendolo col senno di poi, appare profetico. In quelle poche righe metteva sulle spalle di un giovane reggino un pezzo di futuro. Quel biglietto di don Italo lo tengo ancora oggi con me”.

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