La cultura, l'arte, la storia e l'archeologia. Tutto racchiuso nella "Domenica al Museo", l'iniziativa promossa dal ministero della Cultura tornata ad essere protagonista in questa prima domenica di aprile. Con la fine dello stato di emergenza, nei musei italiani si entra senza Green pass (serve solo la mascherina chirurgica). E anche il Museo Archeologico di Reggio Calabria ha aperto le porte a visitatori e turisti. Nonostante il grave problema della carenza di personale evidenziato nei giorni scorsi dal direttore Carmelo Malacrino, e che ha portato alla sospensione di tutti gli eventi programmati in questo mese di aprile, il Marc già di buon mattino è stato teatro di visite da parte di coloro che hanno scelto, nonostante il meteo ballerino, di andare a visitare i Bronzi di Riace e tutte le altre importanti opere e reperti presenti nel Museo della Città Metropolitana. A varcare per primi i cancelli è stata una bella e allegra comitiva di Messina, circa 30 persone con adulti e bambini al seguito (tanti studenti della scuola elementare "Cannizzaro"). Una domenica di festa con il direttore Malacrino pronto ad indossare i panni del "custode" in questa giornata così particolare per sopperire alle carenze di organico. E' stato egli stesso ad accogliere i primi visitatori all'ingresso fornendo loro le prime indicazioni. "Abbiamo sollevato questo grave problema della carenza di organico che è veramente drammatica e che ormai supera il 65%. E' una carenza che chiaramente penalizza i nostri servizi nell'anno in cui dovremmo festeggiare i cinquant'anni dalla scoperta dei Bronzi di Riace. Al Museo Archeologico di Reggio non si passa, ci si deve andare e nel corso di questi anni abbiamo fatto un lavoro enorme per far crescere continuamente il Museo. Le istituzioni devono impegnarsi per supportare i sistemi infrastrutturali di questo territorio che penalizzano non solo il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, ma tutta la comunità".