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Bronzi “nomadi”? Il fuoco si riaccende. Sgarbi propone, ma da Reggio...

Il critico d'arte pensa già da ministro e immagina le statue in giro per il mondo. Da Reggio replica il comitato: «Dovrà passare su molti cadaveri». Feroce polemica con Lamberti-Castronuovo: «Neanche s’informa su chi sono»

Era inevitabile che riaccendessero il fuoco, e forse proprio questa era la sua intenzione: ancora una volta le parole di Vittorio Sgarbi infiammano la polemica sui Bronzi e sulla loro esposizione stabile in riva allo Stretto. Al critico d’arte che rilancia sul trasferimento dei due guerrieri ha risposto, da Reggio, Eduardo Lamberti-Castronuovo in rappresentanza del comitato per i Bronzi di Riace e il Museo della Magna Grecia, incassando a sua volta la controrisposta assai piccata di Sgarbi e innescando uno scontro a distanza dai toni anche molto duri...

La botta

Ma andiamo per ordine. Ecco le parole di Sgarbi dalla Versilia, dove nel contesto di una sorta di “esperimento scientifico” due copie dei guerrieri di Riace sono state immerse in mare: «Le statue in Calabria sono prigioniere. Ed essere prigionieri in Calabria potrebbe far pensare a molte cose. Non voglio contrappormi alla Calabria, ma da molto tempo penso che i Bronzi debbano avere una maggiore agibilità. Sono stati duemila anni sott’acqua e sono in buone condizioni. Pensare di non poterli mandare a Pechino, non più in Russia, è un controsenso logico. Sono fermi da 41 anni, quando si mossero per il restauro a Firenze e Pertini li fece sostare a Roma.

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