Dopo le straordinarie affermazioni conseguite a Pechino, dove aveva rappresentato l’Italia al prestigioso Maestros Vision Awards con il brano “Spring Time”, composto per quattro sassofoni, quella in Austria al concorso bandito dal Franz Shubert Konservatorium di Vienna dove, dopo una severissima selezione avvenuta tra migliaia di candidati ha sbaragliato il campo nella sua categoria con la medesima composizione per sax Soprano, Alto, Tenore e Baritono e sempre presso lo stesso conservatorio austriaco al 5° campionato del mondo di composizione con due prestigiosi terzi posti nella cat. 4 Chamber Music - sempre con Spring Time – e nella cat. 6 Wind Ensemble, con Octetto per 8 strumenti a fiato, il giovane pianista e compositore reggino M° Alessandro Bagnato, nonché presidente dell’A.Gi.Mus. Sezione Città Metropolitana di Reggio Calabria, raggiunge un risultato eccezionale, frutto di oltre due anni di dedizione, ricerca e passione quotidiani: la laurea di secondo livello in Composizione con la votazione 110/110 con lode, menzione dignità di stampa della tesi e della partitura.
Naturalmente la notizia non è né la votazione, né il seppur lusinghiero giudizio finale della commissione, ma lo studio ed il lavoro, costati oltre due anni d’impegno, con il quale il M° Bagnato ha conseguito questo prestigioso traguardo con una tesi che lo ha visto comporre l’Opera Lirica “Calipso”.
In un’aula magna del Conservatorio F. Cilea di Reggio Calabria, piena in ogni ordine di posti e al cospetto della commissione presieduta dal direttore prof, F. Romano e dal relatore prof. M.G. Chiappucci e dei prof.ri A. De Vita, F. Fortunato, F. Bonifazi, suppl. S. Esposito Ferraioli, il M° Bagnato, dopo aver ampiamente e brillantemente discusso la tesi, ha magistralmente diretto l’orchestra composta da 18 componenti tra musicisti e cantanti.
“Calipso” è un’ Opera lirica moderna in un Prologo ed un Atto unico suddiviso in dieci scene.
E’ la trasfigurazione del mondo interiore di Calipso, di una donna immortale (per molti autori una Dea per altri una Ninfa bellissima) le cui certezze incominciano a sgretolarsi a causa dell’amore per un mortale; un “uni-verso” fatto di ricordi felici, di attimi trascorsi insieme a Ulisse, che pian piano riaffiorano e che prepotentemente bussano alla porta del cuore che impaziente chiede “…una voce”, voce che via via si fa sempre più presente e più forte divenendo ben presto “…un assiduo rumore e un sinuoso pensiero”, proprio per l’imminente addio alla persona amata. Una donna quindi in lotta per un amore che non può più trattenere, che non può più possedere ne avere, un amore che necessariamente deve piegarsi al volere del fato che ha deciso di allontanarla dalla persona amata, perché destinato a far ritorno ad Itaca. Calipso è disposta a rinunciare all’immortalità solo per fare il viaggio di una sola vita insieme a colui che ama. Ad accompagnarla sulla scena Cloto, Lachesi e Atropo, le tre Moire che tessono lo stame della vita dei mortali e dimorano nell’Ade. Una storia nella storia con una trama ricca e avvincente che testimonia tra l’atro il legame che da secoli lega la nostra Reghion con l’Antica Grecia; quella Grecia cantata dal sommo poeta Omero e rappresentata in tragedie, satire e commedie da Eschilo Sofoche ed Euripide; da Cesare Pavese con la sua Isola agli scritti di Andrea Camilleri del lavoro teatrale Conversazione su Tiresia, dai Poemi Conviviali di Giovanni Pascoli alla raccolta poetica la Frontiera di Vittorio Sereni, solo per citarne qualcuno, sono stati fonte inesauribile di ispirazione per la realizzazione del libretto, la mia “lanterna magica” e rappresentano l’evidente testimonianza di come i miti greci siano ancora oggi modelli di ispirazione per scrittori, poeti e compositori.
L’opera prevede anche un balletto ed un ensemble costituito da 12 musicisti; il corpo di ballo tutto al maschile che rappresenta i compagni di Ulisse, ma anche le ombre delle imprese passate, non solo è un elemento narrativo dei fatti ma rappresenta anche un elemento dinamico di conduzione della storia. Ad arricchire l’ensemble per l’occasione: Pasquale Faucitano, Paolo De Benedetto, Nuccia Praticò, Maurizio Salemi, Matteo Milanese, Pietro Cannata, Stefano Anania, Antonino Barillà, Antonio Barresi, Daniele Ciullo, Gaetano Marcianò, Gianluca Versace e Claudio Bagnato
Gli interpreti che hanno dato per la prima volta "voce" ai personaggi sono stati: Eva Catherine Polimeni (Calipso), Davide Benigno (Ulisse), Ilenia Morabito (Cloto), Claudia Vadalà (Lachesi), Alessia Giardini (Atropo).
L’auspicio è che, appena possibile, l’opera venga rappresentata nella sua interezza in teatro e, per come certamente merita, valichi i confini della nostra regione verso i palcoscenici più importanti nazionali e internazionali.
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