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Camera uninominale Reggio-Locri: vista su... Palazzo S. Giorgio e Metrocity

Benvenuti nell’ultima propaggine dello Stivale, dove la politica non è più l’arte del possibile ma è divenuta l’arte del paradosso. Basta mettersi comodi in poltrona e si assiste a un’opera del teatro dell’assurdo. Si vedono in scena alternarsi tanti personaggi che vagano senza tempo in cerca d’autore e senza una trama. Tutto procede senza schema e in un grande caos. Sullo sfondo c’è sempre la città di Reggio...

Accade, dunque, che nel collegio uninominale Reggio-Locri si sfideranno il “terzopolista” Giovanni Latella – consigliere comunale e metropolitano di Italia Viva con deleghe allo Sport e altro – e l’assessore comunale all’Urbanistica Mimmo Battaglia, pezzo forte del Pd. Entrambi sono sfidanti per una poltrona alla Camera dei deputati e tuttavia sono alleati sia al Comune di Reggio che alla Città metropolitana. Davvero un bel rebus.

A Reggio, dunque, ci ritroviamo proiettati in due dimensioni politiche: una nazionale (dove Battaglia e Latella sono avversari) e una locale (dove Battaglia e Latella sono amici). E allora: dove sta la verità? O meglio: qual è il piano reale autentico con cui dobbiamo confrontarci per non perdere il lume della ragione? Dove si ritrovano i valori veri della politica a Montecitorio, dove sono nemici, o a Palazzo San Giorgio, dove invece sono amici? Gli elettori avranno di che divertirsi e magari potranno risolvere questi quesiti facendosi una bella risata demolitoria o – come insegnava Montanelli – entrando in cabina elettorale turandosi il naso.

Sarà bello ascoltarli nei prossimi giorni. Soprattutto il renziano Latella potrà e dovrà spiegare agli elettori come può governare con il Pd Reggio e provincia e allo stesso tempo andare contro quello stesso Pd in Parlamento. Certo se Latella rinunziasse alle deleghe metropolitane e uscisse dalla maggioranza, che sostiene la sgangherata Amministrazione del sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà, renderebbe l’orizzonte politico reggino molto più chiaro e, allo stesso tempo, meno paradossale la situazione appena creatasi in un collegio che tutti i sondaggisti danno come “blindato” per il centrodestra che ripropone il deputato uscente Francesco Cannizzaro (nelle scorse elezioni politiche fu l’unico al Sud a vincere un collegio uninominale, quello Gioia Tauro-Locri, ponendo un argine allo tsunami pentastellato). Forza Italia conta di confermarsi primo partito nel Reggino ma la sfida che attende Cannizzaro non è semplice né scontata.

Tra gli aspiranti deputati nel collegio di Reggio-Locri il M5S di Conte ha deciso di schierare l’attivista della prima ora Fabio Foti, già candidato sindaco della Città dello Stretto alle Amministrative del 2020, che non parte certamente sconfitto. Il collegio reggino, infatti, nelle ultime due elezioni ha sempre premiato la candidata pentastellata Federica Dieni, che oggi è approdata sulle rive renziane sperando (invano) di restare anch’ella politicamente viva.

Del resto oltre che eleggere a Montecitorio l’aspirante deputato che prenderà un voto in più degli avversari, questo collegio avrà inevitabili ripercussioni sul futuro delle Istituzioni reggine che oggi sono dirette da due sindaci f.f. di Azione e Italia Viva ma sono rette dai numeri del Pd. Un altro paradosso che, prima o poi, andrà risolto.

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