Letta, la rimonta parte da Reggio: “Politica estera del centrodestra molto pericolosa”. Sì al reddito
Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, è arrivato a Reggio Calabria per sostenere la campagna elettorale degli esponenti del Pd reggino. Letta ha incontrato Nicola Irto, candidato al Senato, e Domenico Battaglia, candidato alla Camera, al collegio uninominale di Reggio. Una breve passeggiata sul corso Garibaldi e un veloce caffè in attesa del comizio con Pierluigi Bersani e Roberto Speranza.
Politica estera
«Sulla politica internazionale, il centrodestra, è chiarissimo, non soltanto non ha una politica unica, ma soprattutto ha una politica europea pericolosa per l'Italia. Perché il centrodestra flirta con Orban, flirta con Putin. Non sono Orban e Putin gli interlocutori per il nostro Paese. Il nostro Paese deve stare con il centro dell’Europa, trovare le soluzioni giuste sull'energia, sul lavoro, sulle cose più importanti che abbiamo di fronte. Io trovo molto pericoloso il fatto che il centrodestra abbia deciso di salvare Orban, continui a dare messaggi ambigui su Putin. Credo, sia esattamente l’opposto di quello che bisogna fare».
Draghi e il linguaggio della verità
«Credo che Draghi, ieri, abbia parlato un linguaggio di verità e ha detto quello che tutti gli italiani pensano e sanno. Cioè che chi si è assunto la responsabilità di far cadere il Governo Draghi ha agito contro l'Italia, contro l’interesse del nostro Paese. L'Italia stava uscendo da questa situazione di difficoltà - ha aggiunto Letta - e aveva gli strumenti e gli elementi per riuscire ad affrontare bene questa situazione. Hanno fatto cadere Draghi per interesse di bottega, per interesse di parte. La destra oggi propone di passare da Draghi a Meloni; è talmente evidente il salto di qualità in negativo di una proposta di questo genere e io sono convinto, che nei prossimi giorni, noi saremo in grado di convincere gli italiani a scegliere la strada di chi è stato serio con Draghi e con il Governo Draghi, cioè noi».
Reddito di cittadinanza
«Il reddito di cittadinanza è per noi un elemento fondamentale nella parte nella quale combatte la marginalità e la povertà. In tutto il Paese ed in particolare nel Mezzogiorno. Per noi il reddito di cittadinanza deve rimanere ed essere riformato nella parte del rapporto con il mercato del lavoro, dove è assolutamente necessario superare i limiti che ci sono stati in questi anni, che sono stati limiti evidenti e sono certificati da tutti, in modo tale che la parte di incentivazione al lavoro funzioni meglio di quanto ha funzionato fino ad oggi. Ma accanto a questo - ha aggiunto il segretario nazionale del Pd - noi dobbiamo far sì che la prossima legislatura sia la legislatura che fa intervenire il salario minimo. Il salario minimo per far sì che i troppi lavoratori, si calcola tra i tre e i quattro milioni, in Italia, che lavorano con un salario che è inferiore alla soglia di dignità trovino migliori condizioni economiche. Questo per dire che il lavoro deve essere il cuore, il centro della prossima legislatura, deve essere il tema sul quale vogliamo intervenire, e soprattutto intervenire con le soluzioni migliori, più importanti e più efficaci».
Giovani e prospettive
«I giovani, soprattutto nel Mezzogiorno, non sono valorizzati abbastanza. Se lasciamo i giovani ai margini questo Paese non ha futuro. Oggi questo Paese - ha proseguito Letta - si basa sul risparmio delle generazioni che hanno fatto il miracolo economico. Risparmi che oggi vengono utilizzati per aiutare i figli che vivono in una situazione meno buona dei loro genitori. E stanno aiutando persino i nipoti. A questa gente stiamo chiedendo di tenere in piedi il Paese, con il lavoro di una vita. Per questo l'impegno deve partire dai giovani, che dobbiamo mettere al centro della nostra azione politica. Ed i giovani devono votare».
Improponibile l'occhiolino ai no vax
«La questione della sanità pubblica è la questione centrale di questi prossimi cinque anni. Non è possibile che, nel nostro Paese, ci siano differenze di speranza di vita a seconda della regione dove vivi. Si tratta di una una cosa insostenibile, insopportabile. Dobbiamo toglierla di mezzo. Ed è l'impegno che ci prendiamo per i prossimi anni», ha affermato il segretario dei democrat. «Roberto Speranza è per noi è la risorsa più importante di questa campagna elettorale. Basta semplicemente andare a vedere quello che Roberto ha fatto e il modo in cui l’ha fatto. Lo stile e l'abnegazione che lo hanno contraddistinto. E mettere a paragone, anche in questi giorni, l’ambiguità insopportabile con cui la destra continua a strizzare l’occhio alla logica del no mascherine, no vax, no lockdown, no green pass. Parole che in tutto il periodo della pandemia hanno reso insicuro il dibattito che c'era in quei momenti così difficili. E io credo che questo, anche questo, sia un passaggio chiave. In una regione, la Calabria, che vive, purtroppo, un dramma che noi dobbiamo vedere con tutta la forza che ha». Foto di Attilio Morabito