In fondo la 17^ giornata nazionale per la Custodia del Creato è stata una… passeggiata. L’evento itinerante di sabato sera fortemente ispirato alle encicliche “Laudato sì” e “Fratelli tutti” di Papa Francesco ha rappresentato un’immersione comunitaria nei temi dell’ecologia integrale nello scenario identitario e didascalico del Lungomare Vittorio Emanuele III. Il prospetto architettonico, dall’arena “Ciccio Franco” alla grande piazza del Lido Comunale, si è prestato perfettamente a fungere da luogo di incontro fra le persone e le esperienze. Questo voleva essere il senso della seconda iniziativa pensata dagli uffici diocesani competenti che per settimane hanno lavorato all’evento di portata nazionale voluto nella nostra città dalla Cei. Così, partendo dal grande teatro affollato di gruppi associativi, religiosi e singoli cittadini accolti dal diacono Mario Casile, il ragionamento sul “pane spezzato e condiviso” si è lentamente spostato verso la parte nord con una serie di tappe significative ed esplicative del dialogo interreligioso strettamente collegato alla salvaguardia del Creato. Prima Nunzio Lojudice, Pastore della Chiesa Battista, quindi Rossella Pandolfino, referente del movimento Laudato Sì. E ancora, Daniele Castrizio Papas della Chiesa Ortodossa e i rappresentanti della Comunità Musulmana. Ciascuno ha dato la propria nota originale al concerto armonico per il Creato. Note diverse ma complementari, ispirate all’idea di Casa Comune tanto cara a Papa Bergoglio. «È un primo passo verso un modo nuovo e condiviso di prenderci cura del Bene comune, della nostra gente, di noi stessi», hanno scritto gli organizzatori. Pellegrino fra i pellegrini, monsignor Fortunato Morrone, l’arcivescovo metropolita che con la sua bisaccia in spalla ha seguito e ascoltato i diversi interventi fino alla grande festa dei Popoli fratelli organizzata nel piazzale del Lido dalla Gioventù Francescana e dalla Consulta Diocesana per il Sociale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria