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Reggio, l’educazione alla bellezza passa dalla conoscenza dei tesori del MArRC

Successo di partecipazione per i laboratori didattici rivolti ai più piccoli

Alexander Barillà viene da Francoforte, le gemelline Alice e Beatrice Tripodi provengono da Copenaghen e il piccolo Leone Lombardo da Barcellona. Sono questi solo alcuni dei piccoli ospiti “glocal” del riuscitissimo pomeriggio al Museo Archeologico dal titolo “Colora l’antico”. L’evento fortemente voluto dal direttore Carmelo Malacrino e dedicato ai bambini di età compresa tra i 3 e gli 8 anni, ha raccolto una platea entusiasta e partecipe di circa 30 “archeologi in erba” provenienti oltre che dalla città, anche da altre parti d’Italia e d’Europa. Se i cognomi indicano chiaramente il legame con la nostra terra, le loro giovani storie raccontate dai genitori o dalla nonna (nel caso delle gemelline) parlano di altre latitudini ed esperienze che si arricchiscono adesso con questa visita confezionata su misura per loro.
Ad accogliere la comitiva di visitatori la dottoressa Palma Buda, operatrice Afav (Assistenza Fruizione Accoglienza e vigilanza) e curatrice del laboratorio educativo: «Non è la prima volta che organizziamo questo tipo di esperienze e ogni volta la risposta è entusiastica. Per l’evento di pomeriggio avevamo dato disponibilità per un massimo di 20 bambini. Ne abbiamo preso qualcuno in più e alcuni abbiamo dovuto rimandarli ad altri prossimi laboratori».

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