Aveva compiuto da poco diciotto anni l’11 maggio 1968 quando venne «conquistato dall’amore di Dio». Una esperienza straordinaria che trasformò il cuore di quell’umile contadino, Cosimo Fragomeni, in un uomo di fede e consacrò quel solitario lembo di terra in luogo di spiritualità mariana, oggi meta pellegrini che giungono da ogni parte del mondo. Quel giorno speciale giovedì scorso, in occasione delle solenni celebrazioni in onore di Nostra Signora dello Scoglio, fratel Cosimo ha voluto condividerlo con la marea di fedeli e devoti della Vergine Maria, molti dei quali, nonostante le pessime condizione climatiche, erano giunti la sera della vigilia per non mancare a due giorni di intensa preghiera e raccoglimento.
Commozione visibile anche in monsignor Francesco Oliva, durante la messa concelebrata assieme ai confratelli vescovi Giovanbattista Piccioli, della Diocesi ecuadoregna di Guayaquil, l’arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini, e a tantissimi sacerdoti giunti anche dall’estero come il polacco don Cristofaro Bialowas che ha portato in regalo a fratel Cosimo un’altra preziosa reliquia, lo zucchetto bianco di Papa Giovanni Paolo II.
Il vescovo ha sottolineato la gioia e la gratitudine di trovarsi insieme, in tanti a «rendere grazie al Signore del tempo che è trascorso qui allo Scoglio, da 55 anni nel nome di Maria Nostra Signora dello Scoglio«.
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