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Incendiavano rifiuti nel quartiere Ciambra di Gioia Tauro, cinque fermi - Video

Sono accusati a vario titolo di combustione illecita di rifiuti, incendio ed evasione i cinque destinatari di una misura cautelare eseguita questa mattina dai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Palmi.

Si tratta di Roberto Amato, 31 anni, di Gioia Tauro; Gianluca Berlingeri, 34, di Gioia Tauro; Francesco Catania, 38, di Gioia Tauro; Michele Catania, 63, di Gioia Tauro; Francesco Rao, 39, di Anoia.

Il provvedimento cautelare trae origine dall'inchiesta “Madre Natura”, condotta dai carabinieri di Gioia Tauro, sotto il coordinamento dalla procura di Palmi, ed avviata nell'ambito delle attività di controllo degli illeciti nel settore ambientale e del conseguente rilevamento di un incontrollato sversamento di rifiuti solidi urbani e speciali nell'area circostante il quartiere Ciambra di Gioia Tauro, da parte di privati cittadini e titolari di imprese prevalentemente operanti nel settore dell’edilizia, e di una serie di incendi di quel sito che, nel corso dell’estate del 2017 e del 2018, provocarono la combustione degli enormi quantitativi di rifiuti abbandonati nel tempo in quella zona.

Di lì l’inizio di un’assidua attività di osservazione che, supportata da numerosi riscontri sul territorio, ha permesso ai carabinieri di raccogliere quelli che vengono ritenuti dagli inquirenti gravi indizi di colpevolezza a carico dei cinque in ordine a 15 incendi di ingenti cumuli di rifiuti, contenenti materiale plastico, scarti di attività edile, elettrodomestici deteriorati, bidoni esausti di vernice, carta e cartone, le cui fiamme sono state sempre prontamente domate grazie all'intervento tempestivo dei vigili del fuoco.

Le indagini hanno consentito di documentare come, almeno in un’occasione, uno degli indagati, benché sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, approfittando di un permesso, si era recato in bici in contrada Ciambra di Gioia Tauro e, transitando in quell'area, apparentemente senza una giustificata ragione, avrebbe appiccato il fuoco dileguandosi subito all'interno del limitrofo complesso abitativo abusivamente occupato.

In un altro caso, l’autore di uno degli incendi, dopo aver appiccato il fuoco, sarebbe ritornato sul luogo al fine di osservare, a distanza ravvicinata, le complesse operazioni di spegnimento delle fiamme da parte dei pompieri. Tutti gli indagati, al termine delle formalità di rito, sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e messi disposizione dell’autorità giudiziaria.

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