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Reggio, lo sfruttamento degli immigrati nella Piana di Gioia Tauro

Alle prime ore della mattinata odierna, a conclusione di complesse e articolate indagini coordinate dalla Procura di Palmi, la Squadra Mobile di Reggio Calabria e il Commissariato  di Gioia Tauro, coadiuvati dalla Squadra Mobile di Caserta e dagli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, nel corso di un’operazione di polizia denominata Rasoterra, hanno arrestato nove persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro in concorso (caporalato) e trasferimento fraudolento di valori in concorso.

Il sequestro e la baraccopoli di San Ferdinando

Disposto il sequestro preventivo della ditta individuale intestata a Raffaella Raso, attiva nel settore delle coltivazioni agrumicole, olivicole, di kiwi e ortaggi, di fatto gestita dal padre Filippo. Le indagini condotte dal mese di giugno 2018 al mese di giugno 2019 hanno consentito di far luce su alcune vicende di grave sfruttamento lavorativo nelle campagne di Gioia Tauro di numerosi migranti di origini subsahariana alloggiati nella baraccopoli di San Ferdinando,prima che venisse smantellata nelle giornate del 6 e 7 marzo 2019.

Le migrazioni e gli alloggi

Ogni anno,da settembre a marzo e nel pieno della stagione agrumicola, giungono nella Piana di Gioia Tauro, specialmente nelle aree comprese tra Rosarno, Rizziconi e San Ferdinando, moltissimi migranti di origine centrafricana in cerca di lavoro come braccianti e vanno a popolare, in mancanza di diversa sistemazione, siti di fortuna, com’era da considerarsi la ex baraccopoli di San Ferdinando.

 

 

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