Lo sguardo proiettato al Mediterraneo. L’ultimo avamposto di una terra martoriata che però conserva ancora un fascino incommensurabile. Reggio Calabria, dopo anni di lavori e di cantieri, ha il suo nuovo Waterfront. Un’opera ancora non del tutto definitiva, anzi. Ma è un’opera che abbellisce una parte storica di città, quella del lido comunale un tempo meta gettonatissima. La città prova allora a compiere un passo in avanti, ad essere protagonista di un percorso di rigenerazione urbana, ad un percorso di conurbazione organica che guarda ad un unico grande lungomare da Gallico a Bocale.
“Oggi è un giorno importante - ha affermato il sindaco Falcomatà - perché finalmente la città si riappropria dei suoi spazi. E lo fa in questo periodo storico caratterizzato dalla pandemia, momento in cui le persone hanno bisogno di ritornare a vivere le loro abitudini in una città confortevole ed a misura d’uomo. E’ un giorno significativo perché le opere pubbliche non sono né di destra, né di sinistra e la presenza delle istituzioni qui oggi lo testimonia”.
All’evento, che si è aperto con l’inno di Mameli cantato dal gruppo del conservatorio Cilea sulla scalinata che rappresenta il cuore pulsante di questa nuova opera, hanno partecipato, tra gli altri: il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, il sottosegretario al Sud, Dalila Nesci, il deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro. Presenti, infine, anche numerose autorità istituzionali, politiche, civili, militari ed associative di tutta la Città Metropolitana.
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