Rapina a mano armata ad un furgone portavalori in pieno centro a Reggio Calabria. Due malviventi, con il volto parzialmente coperto da un cappellino e armati di pistola, sono riusciti a impossessarsi del plico, contenente denaro in contanti, che una guardia giurata stava per consegnare allo sportello dell’istituto bancario «Intesa-San Paolo». Dentro c'erano circa 80mila euro. Stando ad una prima ricostruzione uno dei due rapinatori avrebbe aggredito la guardia giurata riuscendo a strappargli la busta con i soldi prima che il vigilante entrasse in banca. Una volta preso il bottino, l’uomo si è allontanato a piedi per qualche metro ed è poi salito a bordo di un’auto, di media cilindrata, guidata da un complice con il quale si è dileguato. Una delle due guardie giurate è stata disarmata ma ha tentato comunque, non riuscendoci, di inseguire a piedi i malviventi. Non ci sono feriti e non sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti e della squadra mobile che hanno messo in sicurezza l’area e hanno iniziato la caccia ai rapinatori. Avvertito il pm di turno Matteo Campagnaro, gli investigatori guidati dal capo della Squadra mobile Alfonso Iadevaia stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica della rapina visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza dell’istituto bancario e quelle dei palazzi vicini. Tutto si è consumato in pochi istanti in via Miraglia, vicino a Piazza Italia, a breve distanza dalla prefettura e dalla sede centrale delle Poste. La polizia sta tentando di identificare i soggetti anche attraverso l’utilitaria a bordo della quale si sono allontanati Gli autori della rapina potrebbero essere della zona ma non è escluso che siano venuti da fuori città. Foto e video di Attilio Morabito
Cgil, guardie a rischio per pochi soldi
«L'episodio di stamattina a Reggio Calabria con la rapina ad un furgone portavalori, nel quale operavano tre guardie giurate, è l’ennesimo atto criminale che si compie ai danni non solo del patrimonio economico ma soprattutto sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori». E’ quanto scrive la Filcams-Cgil, in una nota. Il sindacato parla di «lavoratori e lavoratrici che vivono per strada, costretti a turni spesso massacranti ed a rischiare sulla loro pelle per una paga da fame. Il loro lavoro è la sicurezza ma è meno sicuro di quanto possa immaginarsi, specie in territori ad alto tasso di criminalità. Danni psicologici, problemi sul luogo di lavoro, quando accade un episodio del genere - si legge nel documento - la Guardia Giurata è la prima a subirne le conseguenze; dovranno dimostrare di aver eseguito tutto alla perfezione, saranno assoggettati a domande, dubbi, illazioni. La salute e la sicurezza vengono quotidianamente messe a rischio in questo settore lavorativo, eppure tutto il comparto vede il contratto collettivo nazionale bloccato da 7 anni per mancanza di volontà e di serietà delle parti datoriali e per la scarsa attenzione delle istituzioni». Le organizzazioni sindacali di categoria, denuncia la Filcams Cgil, «hanno in questo lungo periodo indetto scioperi, mobilitazioni nazionali e territoriali, manifestazioni nazionali, promosso e sollecitato incontri presso i ministeri dell’Interno e del Lavoro e nonostante ciò le associazioni datoriali continuano a dimostrare scarso interesse e volontà a chiudere il tavolo di trattativa nazionale rinnovando il contratto. Significherebbe ottenere maggiorni aumenti in busta paga e maggiori tuteli in termini di salute e sicurezza.Alle guardie giurate coinvolte nella rapina a Reggio Calabria - si legge infine - va la nostra solidarietà e vicinanza, che per noi significa anche continuare a lottare per portare alle lavoratrici ed ai lavoratori un nuovo contratto nazionale, più adeguato e più giusto di come è attualmente»