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Coronavirus, calabresi fuori città: "Sono rimasta a Milano per tutelare la mia terra"

I calabresi fuori città protagonisti di questa nuova videochat sono Natalia Imbalzano, nata a Reggio Calabria. "Ho 41 anni - dice - mi sono laureata in Economia e Commercio all'università degli studi Messina. Subito dopo, nel 2005, mi sono trasferita a Milano per frequentare un Master in Management Pubblico alla SDA Bocconi e da allora non ho più lasciato la città che mi ha accolto. Attualmente lavoro come funzionario pubblico in Regione Lombardia, direzione generale infrastrutture trasporti e mobilità dove mi occupo di trasporto pubblico locale. Al momento, vista l'emergenza COVID-19, sto continuando a svolgere la mia attività lavorativa in smart-working che a mio avviso rappresenta un'opportunità che la pubblica amministrazione deve saper cogliere e sfruttare anche a fine emergenza".

"Nonostante l'emergenza Coronavirus, ho scelto comunque di rimanere qui a Milano per tutelare il mio territorio di origine - ha detto Natalia -. Altri hanno invece preferito tornare al Sud".

Poi c'è Antonio Giovanni Schiavone, 42enne, reggino. Dopo la maturità scientifica conseguita presso il liceo Alessandro Volta, si trasferisce a Pisa dove si laurea in Informatica. Sempre in Toscana inizia la sua attività professionale, giungendo a diventare ricercatore presso il CNR di Pisa. Nel 2016, per amore di Elisa, si trasferisce a Roma, dapprima collaborando presso l'agenzia per l'Italia Digitale nell'ambito del progetto SPID, ed in seguito diventando funzionario informatico-amministrativo presso l'agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.

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