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Tifosi in piazza per la Reggina: 38 giorni per salvare il titolo sportivo. IL VIDEO

Cominciata la marcia amaranto partita da piazza Duomo e non da piazza Garibaldi. Il cambio della sede del raduno è dovuto a ragioni logistiche, così come comunicato nella giornata di ieri dagli organizzatori. I tifosi sono in piazza per difendere il loro futuro. La Reggina e la “piazza” di Reggio Calabria restano appetibili. Ne sono coscienti quei gruppi che, in sordina e chiudendosi in una necessaria riservatezza, muovono quei passi propedeutici ad una potenziale proposta di acquisto. Che comunque non avverrà prima della fine di questo mese, plausibilmente ad inizio di giugno quando, come già anticipato dall’avvocato Katiuscia Perna, il quadro finanziario e gestionale del club sarà più chiaro. La nomina del nuovo amministratore, invece, potrebbe avvenire con qualche giorno d’anticipo e questo potrebbe rappresentare un aspetto non secondario nella vicenda. La nuova figura, infatti, avrebbe la possibilità di lavorare su “due tavoli” simultanei: quello della definizione dei conti e quello delle trattative per la cessione. Ad eventuali investitori non spaventa la possibile esposizione debitoria del club, quasi tutta verso l’erario e dunque rateizzabile in diverse annualità. Gli esperti del settore sono concordi nell’affermare che una società calcistica di Serie B registra un volume d’affari congruo alla sistemazione dei conti in pochi anni, a patto che la gestione sia sostenibile e legata ad una programmazione dignitosa e matura, non certo improvvisata o “spendacciona”. L’interesse è concreto. Se poi questo possa tramutarsi in vere e proprie offerte per l’acquisizione della Reggina, lo potrà rivelare soltanto il tempo.

Ci sono trentotto giorni per salvare il titolo sportivo ed il futuro amaranto, forse anche meno, considerato che non si dovrà arrivare alla scadenza del 22 giugno (termine perentorio per la richiesta d’iscrizione al campionato) in debito d’ossigeno. Superato indenni il primo scoglio, quello relativo alla scadenza di domani, l’orizzonte si allarga inevitabilmente alle prossime date segnate dal calendario, ultima quella di giugno che resta la “deadline” a cui tutti devono puntare, lavorando con impegno e competenza per scongiurare un nuovo fallimento, sette anni dopo. La sensazione, in particolare dopo l’intensa giornata reggina dell’avvocato Perna, è che ci sia piena consapevolezza delle difficoltà e delle scadenze, ma soprattutto delle enormi potenzialità della Reggina. Salvare il club, inoltre, vorrebbe dire assicurare continuità sportiva ma anche tutelare dipendenti e creditori, che resta una priorità per l’amministratore giudiziario. Le settimane che mancano all’approvazione del bilancio serviranno comunque ad ottemperare ad altri adempimenti, squisitamente tecnici, che dovranno essere obbligatoriamente presentati, insieme alla fideiussione, all’atto della richiesta d’iscrizione. Il segretario generale del club, in tal senso, è vigile oltre che operativo, rappresentando una “certezza” in termini di caparbietà.

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