"Volevo pentirmi già nel 2004, volevo chiudere con quella vita anche perché nella guerra di 'ndrangheta avevo perso, persone a me molto care, tre miei fratelli". Il collaboratore di giustizia Roberto Moio nipote del boss Giovanni Tegano, teste del pm Giuseppe Lombardo nel processo Epilogo ha ricostruito il progetto di collaborare con la giustizia avviato cinque anni prima della sua decisione definitiva.
Il collaboratore si "consegna" ai magistrati della Dda di Reggio Calabria il 29 settembre del 2009. Nel corso della sua testimonianza all'aula bunker del viale Calabria, ha smentito di conoscere l'esistenza del "Crimine", la così della cupola provinciale della 'ndrangheta.
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