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I PM, agevolata
la cosca Tegano

guardia di finanza
L'imprenditore Carlo Montesano e Giuseppe Rechichi, ritenuto un prestanome della cosca dei Labate di Reggio Calabria, nell'ambito delle procedure fallimentari della Gdm, hanno realizzato una serie di operazioni "al fine di agevolare l'attività della ramificata organizzazione criminale 'ndrangheta ed in particolare della preminente articolazione territoriale denominata Tegano di Archi''. E' quanto scrivono il procuratore di Reggio Calabria Ottavio Sferlazza, l'aggiunto Michele Prestipino ed il pm della Dda Giuseppe Lombardo nel decreto di perquisizione notificato stamani a Montesano, Rechichi ed altre sei persone.
In particolare, secondo l'accusa, Montesano e Rechichi attribuivano fittiziamente alla società Sica, per l'accusa riconducibile a Rechichi, la titolarità di un immobile della Gdm in relazione al quale Montesano corrispondeva a Rechichi 33 mila euro al mese di affitto. Canone ritenuto "fuori mercato" dagli inquirenti, anche perché in parte inutilizzato da almeno cinque anni.
In precedenza, grazie ad una serie di operazioni adesso al vaglio degli inquirenti, la Gdm aveva trasferito il ramo d'azienda relativo ai supermercati alla Euro Logistick per un importo di 1.037.000 euro e così facendo "distraevano e dissipavano in parte l'attivo patrimoniale della Gdm impedendo peraltro all'amministratore unico della Euro Logistick Marcello Foti di procedere alla rinegoziazione del canone di locazione" pagato alla Sica. L'obiettivo di Carlo Montesano, secondo quanto sostengono i pm nel decreto, era quello di "lasciare l'impresa dissestata nell'impossibilità di esercitare qualsiasi attività economica, di ostacolare gli organi del fallimento nella liquidazione dell'attivio (rendendo difficile la collocazione sul mercato di beni non immediatamente disponibili) e di danneggiare i creditori concorsuali".
Oltre a Montesano e Rechichi, sono indagati Piergiorgio Sacco, di 70 anni, residente a Milano e Paolo Montesano (47) di Reggio Calabria, commissari liquidatori della societa; Amedeo Bernardi (63), residente a Rivanazzano Terme (Pavia), Salvatore Sentina (62, residente a Reggio e Nuccio Occhiuto (69), di Villa San Giovanni, uomini di fiducia di Carlo Montesano e Matteo Sala (31), di Lecco, commercialista e consulente di Sacco e Paolo Montesano.
Oltre ai loro uffici sono state perquisiti anche altri studi, sedi di società, come quella milanese e reggina della Grande Albergo Moramare Spa e uffici della direzione delle strutture ricettive Alta Fiumara Resort di Villa San Giovanni, Grand Hotel Excelsior di Reggio Calabria e Hotel Palace Masoanrìs.(ANSA).

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