Il sindaco di Locri, Pepè Lombardo, non ci sta ad essere dipinto come l’amministratore responsabile del «declino di Locri» che cerca di salvarsi «prendendo in giro i cittadini» e soprattutto non ci sta ad essere indicato come l’amministratore che «nasconde al consiglio situazioni economiche importanti». Ieri mattina nel corso di un incontro
“strappato” mentre era intento con i suoi collaboratori a programmare interventi per potenziare i servizi finalizzati ad
estendere la tutela ambientale, dal primo cittadino locrese otteniamo una ferma replica alla grave accusa mossagli ieri dai gruppi di minoranza. I cinque consiglieri di opposizione, infatti, in un’interrogazione consiliare hanno ipotizzato che il sindaco di Locri sia «già a conoscenza della relazione che l’ispettore ministeriale, Quirino Cervellini, ha redatto intorno alla preoccupante situazione economico-finanziaria del Comune e sulla base di questa presunta conoscenza abbia poi stimolato l’ufficio economico del comune a effettuare una salutare verifica dei residui attivi e passivi». Lombardo ribadisce subito che «le voci che le minoranze stanno mettendo in giro secondo le quali io mi sarei incontrato a Roma con l’ispettore ministeriale Cervellini per conoscere la sua relazione, sono prive di qualsivoglia fondamento oltre che calunniose nei miei confronti. Io, e con me l’intera amministrazione, stiamo attendendo di conoscere gli esiti di quell’ispezione che, è bene sottolineare, abbiamo chiesto soprattutto dopo aver avuto contezza della grave situazione economica che ci ha lasciato l’amministrazione Macrì».
L'intervista completa a pagina 36 del nostro giornale
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