E' prevista per giovedì prossimo, 27 settembre, la sentenza nel processo milanese, con rito abbreviato, a carico, tra gli altri, di Giancarlo Giusti, l'ex gip del Tribunale di Palmi, arrestato lo scorso marzo per corruzione aggravata dalla finalità mafiosa in uno dei 'filoni' dell'inchiesta sulla cosca dei Valle-Lampada. La Dda di Milano nella scorsa udienza aveva chiesto per il magistrato, sospeso dal Csm dopo l'arresto, una condanna a 4 anni di reclusione. I pm milanesi, davanti al gup Alessandra Simion, avevano chiesto anche la condanna a 4 anni e 6 mesi per l'avvocato Vincenzo Minasi che, secondo l'accusa, era uno dei rappresentanti della cosiddetta 'zona grigia' della 'ndrangheta. Stando alle indagini, Giusti - 45 anni, dal 2001 giudice delle esecuzioni immobiliari a Reggio Calabria e dal 2010 gip a Palmi - sarebbe stato a 'libro pagà della 'ndrangheta. La mafia calabrese dei Lampada, secondo l'accusa, oltre ad offrirgli "affari", avrebbe appagato quella che nell'ordinanza di custodia cautelare del gip Gennari era stata definita una vera e propria "ossessione per il sesso", facendogli trovare "prostitute" in alberghi di lusso milanesi, con le spese di soggiorno e di viaggio comprese nel prezzo della corruzione. Anche il direttore dell'hotel milanese 'Brun' (frequentato da Giusti), accusato di favoreggiamento personale, era stato arrestato e per lui i pm hanno chiesto 1 anno e 6 mesi, mentre per Domenico Gattuso, ritenuto un 'fiancheggiatore' della cosca, sono stati chiesti 6 anni di carcere. Oggi sono intervenute le difese, mentre per giovedì è prevista la sentenza.
Caricamento commenti
Commenta la notizia