Il problema sul tappeto è serio, perché ci sono in ballo i posti di lavoro di 62 medici e 38 infermieri e, consequenzialmente, anche il diritto alla salute dei cittadini. Dunque, la situazione agli Ospedali Riuniti è decisamente complicata. Tuttavia il direttore generale dell’azienda ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli Carmelo Bellinvia ha lanciato «un messaggio di tranquillità per i medici e, soprattutto, per i pazienti».
Il direttore generale ha garantito il «massimo impegno a tutti i livelli per trovare una soluzione e anche il governatore Giuseppe Scopelliti è stato investito in prima persona di questo problema. È una situazione difficile ma sono certo che ce la faremo a superarla».
Il direttore Bellinvia ha provato a fare chiarezza in questa matassa intricata. E per farlo ha iniziato a distinguere i contratti a tempo indeterminato dei vinicitori di concorso («che riguarda 28 medici e 23 infermieri») dai contratti a tempo indeterminato («gli interessati sono 34 medici e 15 infermieri»), che non possono essere messi sullo stesso piano. «Non si tratta, dunque – ha precisato il d.g. – di centinaia di posti di lavoro, ma noi ci siamo trovati a fare i conti con una sentenza della Corte costituzionale che ha reso illegittima una legge regionale del 2010 con cui erano stati banditi i concorsi e quindi la nostra Azienda ha dovuto agire in autotutela inviando centinaia di lettere a tutti i dipendenti per accertare le singole posizioni di ognuno. Ma, ripeto, questo caso dei vincitori di concorso riguarda solo 28 medici (undici del Pronto Soccorso, ndr.) e 23 infermieri.
Caricamento commenti
Commenta la notizia