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Cosche di San Giorgio,
indagini concluse

cosche s. giorgio

Un unico processo per le cosche di San Giorgio Extra, quartiere della cintura urbana a sud della città. Sfileranno contestualmente nella medesima aula digiustizia, per la celebrazione dell’udienza preliminare, capi e gregari del clan di ’ndrangheta Rosmini e del cartello “Caridi, Borghetto-Zindato” che operano «nell'ambito della più ampia
cosca Libri», il potentato di Cannavò a cui, secondo le analisi dei magistrati della Dda di Reggio Calabria, fanno riferimento. Il sostituto procuratore distrettuale antimafia, Stefano Musolino, ha infatti riunificato le due inchieste, nomi in codice “San Giorgio” e “Cartaruga”, entrambe coordinate dallo stesso pubblico ministero e condotte dai poliziotti della Squadra Mobile, che hanno colpito con particolare fermezza le cosche che dominano il “locale” di ’ndrangheta di San Giorgio Extra, via Pio XI, Boschicello,
Modena e Ciccarello. La lista delle persone alle quali è stato notificato l’avviso di conclusione indagini conta ben ventotto nominativi. Il nome che desta maggiore clamore mediatico è quello di Giuseppe Plutino, 48 anni, ex consigliere ed assessore comunale.
Il politico reggino era stato eletto con un cospicuo numero di preferenze anche nell’ultima legislatura, sciolta per infiltrazioni mafiose lo scorso 9 ottobre, risponde di concorso esterno in associazione mafiosa perchè «forniva un concreto, specifico, consapevole e volontario contribuito alla cosca Caridi come referente politico, destinatario delle preferenze elettorali ricevute sia dagli affiliati, sia da parte di terzi ma raccolti in suo favore dagli esponenti della cosca nel corso di varie consultazioni elettorali, con particolare riferimento a quelle per l’elezione del Consiglio comunale di Reggio Calabria del maggio 2011, anche mediante sistemi di alterazione della libera competizione elettorale e di controllo della libertà di voto».

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