Fine della corsa. Il servizio di trasporto per i disabili da ieri non funziona più. Dopo mesi e mesi di ritardi nei pagamenti il cedimento del Terzo Settore comincia a prendere forma. Alcune cooperative non ce la fanno più sono state costrette a mollare. Non c’è più carburante per i pulmini che garantiscono il servizio e i distributori non fanno più credito. E così da ieri per 200 persone sono scattati “gli arresti domiciliari”. Niente più scuola, niente più terapia, niente più lavoro per i genitori che adesso con i figli a casa non sanno più come fare. Per mesi tutti hanno lodato (ma solo a parole) lo spirito di abnegazione con cui gli operatori del Terzo Settore che garantiscono i servizi di assistenza per conto del Comune, sono andati avanti, nonostante i ritardi che hanno portato ad accumulare circa 6 milioni di debiti. Ma era prevedibile che non potesse durare in eterno questa situazione. Che senza risorse i servizi fossero destinati a fermarsi.
«La situazione è drammatica – conferma Luciano Squillaci, portavoce del Coordinamento del Terzo Settore – è stato sospeso il servizio di trasporto per i disabili e non sappiamo ancora come e quando potrà essere riattivato».
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