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La legge di “don Saro”
per prendersi le terre

Poco importava se il 70enne Saverio “Saro”Mammoliti, il boss “play boy” con un posto tra i mammasantissima della “vecchia” ’ndrangheta calabrese, fosse ufficialmente un pentito, una “gola profonda” della criminalità organizzata. Il suo nome continuava ad incutere paura e meritava rispetto. Così il figlio Antonino Mammoliti, 23 anni, e Danilo
Carpinelli, 28 anni, figlio della seconda moglie, spendevano il suo blasone per mettere le mani sugli interminabili terreni e i maestosi uliveti di Castellace, le campagne della Piana da sempre la roccaforte della cosca. Quando i rampolli del clan erano agitati dai dubbi o stremati dalle difficoltà, erano i consigli di don Saro a spianargli la strada. Tra tante intercettazioni gli inquirenti ritengono emblematica una conversazione tra il vecchio boss e il figlio. Rassicurandolo «di non preoccuparsi e quando è ora fa tutto lui...».

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